Recensioni

Bahamas, Bahamas is Afie

bahamasBAHAMAS
Bahamas is Afie
Brushfire Records/ Universal
***

Nonostante la scelta di un nome d’arte tanto esotico, i Bahamas sono il progetto del cantautore canadese Afie Jurvanen, un’identità che si delinea in maniera nitida nel nuovo album Bahamas is Afie, dove, come sottintende il titolo, l’artista è l’unico, autentico artefice della realizzazione della sua terza prova di studio. A dire il vero ci sono altri musicisti coinvolti: Don Kerr, che gli da una mano con le registrazioni, suona i tamburi in qualche brano insieme a Jason Tait; Mike O’Brien sparge qualche nota di basso; Felicity Williams si occupa dei cori; Sara Featherstone del flauto; Drew Jurecka degli archi e Bryden Bard dei fiati, ma è Afie che ha scritto, suonato ed arrangiato gran parte delle canzoni, seguendo l’ispirazione del momento, cogliendo qualsiasi idea gli passasse per la mente e portando a compimento un sogno cullato fin dall’adolescenza. Nonostante possano vantare plurime nominations ad importanti premi e un background ricco di collaborazioni con artisti come Feist, Howie Beck o Jack Johnson, i Bahamas non godono certo di un’assoluta celebrità, forse perchè l’intento di Jurvanen è sempre stato quello di produrre musica di qualità, capace di durare nel tempo, anziché cogliere il successo di una stagione: un’approccio cui paiono allineate anche le soffici melodie e la profondità delle liriche del nuovo Bahamas is Afie.
Sospesa tra la leggerezza poetica di James Taylor, l’acustico fluttuare della chitarra di Jack Johnson ed il pop colto e raffinato di Andrew Bird, la musica dei Bahamas è un originale intreccio di folk, rock e pop, capace di evocare il tratto intimo di tanto cantautorato canadese e il carattere solare e gli effimeri arrangiamenti del soft-rock californiano dei ’70. Ricco di idee e molto vario in termini di atmosfere, Bahamas is Alfie mette in fila una serie di incantevoli ballate dolci e trasognate, morbide e seducenti come l’elegante Waves, un colpo di genio degno di Van Dyke Parks; come Nothing to Me Now, uno splendido folk vagamente cooderiano; o come l’arioso country di Had it All, dalle deliziose sfumature Americana. Con quella voce calda e soulful, accompagnata da un brillante tocco chitarristico, Jurvanen ha la stoffa del folksinger, ma in fondo sarebbe riduttivo considerarlo tale, a giudicare dall’atmosfera raffinata e jazzata di All I’ve ever known, un brano che sembra sfuggito al repertorio di Elvis Costello; dal cristallino inciso sixties di una frizzante Little Record Girl; dalle sulfuree malinconie di una cameristica ed incantevole Can’t Take You with Me; dall’aura sunshine pop e psichedelica di una intensa Bitter Memories; dalle spaziose corali di una fleetfoxiana All Time Favourite e di una boniveriana Like a Wind; o dalle pulsazioni soul di Stronger Than That, contrappuntata dai fiati e da una bella chitarra blues.
Decisamente originale e poco appariscente, Bahamas is Afie rischia di perdersi nella miriade di uscite che affollano il mercato, ma basta dedicargli tempo ed attenzione per essere totalmente rapiti dalla magia dei suoni tenui e avvolgenti e delle splendide canzoni di Afie Jurvanen.

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