Recensioni

Boz Scaggs, A Fool To Care

Boz-Scaggs-A-Fool-To-CareBOZ SCAGGS
A Fool To Care
Caroline
***½

L’eccellente Memphis di due anni fa ci ha consegnato un non più giovane blue eyed soulman abile nel rileggere alcune pagine della storia della soul music e del rock n’roll senza per forza farci piagnucolare di nostalgia. Un interprete di gran classe, conoscitore della storia della musica americana, capace di ridare freschezza ad un patrimonio che necessita quel quid di personalità e carisma per non suonare come l’ennesima minestra riscaldata. Boz Scaggs con Memphis aveva realizzato uno dei suoi dischi migliori ricreando l’atmosfera delle storiche registrazioni di Al Green per Willie Mitchell e la HiTone, aggiungendovi alcune chicche assolute come Rainy Night In Georgia di Tony Joe White e rispolverando due canzoni di Mink DeVille, Mixed Up Shook Up Girl e Cadillac Walk. La strada scelta per il nuovo disco è pressoché identica a cominciare dal personale impiegato.
Come nel precedente, in A Fool To Care Scaggs ha lavorato con il batterista- produttore Steve Jordan cui si sono aggiunti Willie Weeks al basso, Ray Parker jr. con la chitarra e Jim Cox alle tastiere, ha registrato il disco al Blackbird Studio di Nashville ma dal punto di vista tematico non si è fermato a Memphis. Questa volta si è addentrato nel profondo sud degli Stati Uniti traendo ispirazione per la scelta delle canzoni dai suoni del Texas, di New Orleans e dell’ Oklahoma, luoghi che hanno avuto un ruolo importantissimo nello sviluppo della sua sensibilità musicale. Da splendido gourmet quale è non si è limitato agli standard ma ha scovato classici nascosti rimettendoli in circolo vestiti a nuovo, arricchendoli della sua bravura e maturità d’interprete, della sua voce calda, confortevole e rotonda e di una strumentazione tanto parca e misurata quanto elegante e moody. A Fool To Care è tutto da ascoltare, rilassato e affascinante, affatto sfarzoso e di maniera, senza per forza ricorrere agli strappi violenti o ad arrangiamenti modernisti. Un lavoro del genere può permetterselo uno che ha una storia alle spalle, una approfondita conoscenza musicale ed un amore sviscerato verso le radici della sua musica, ecco quindi dal cilindro di Boz Scaggs uscire le riletture del funky/r&b Rich Woman di Li’l Millet and his Creoles, pianista di New Orleans vissuto tra il 1935 e il 1997, assurto a notorietà proprio per quel brano e qui omaggiato con una versione a-la Willy DeVille, della dolce e intima Small Town Talk del songwriter louisiano Bobby Charles, deceduto nel 2010, uno degli alfieri dello swamp-pop e della ipertesa versione di High Blood Pressure di Huey “Piano” Smith altro nobile cimelio del sound di New Orleans.
Ma Fool To Care va oltre i confini della Big Easy, per Full Of Fire di Al Green, da sempre uno dei suoi preferiti, Boz Scaggs ha chiamato il chitarrista Reggie Young e per la struggente e malinconica, una vera perla, There’s A Storm A Comin’ di Richard Hawley, misconosciuto songwriter inglese di Sheffield, la steel guitar di Paul Franklin. Brani questi di estrema eleganza ma pregni anche di quella passione e di quella contenuta intensità che tiene a debita distanza formalismi, freddezza ed esercizio di stile fine a sé stesso. Ancora imparentata con il sound di New Orleans è I’m Fool To Care del texano Ted Daffan qui ripresa con l’arrangiamento di Fats Domino con tanto di piano barrelhouse e sezione fiati mentre dal fronte soul arrivano I’m So Proud degli Impressions ed il sofisticato Philly sound di Love Don’t Love Nobody degli Spinners. Due i duetti, quello con Bonnie Raitt, voce e slide, nella bluesata Hell To Pay,e quello con Lucinda Williams nella dolente e strascicata Whispering Pines tratta dal repertorio di The Band. Ma la canzone che forse più di tutte coglie l’umore rilassato del disco e ne trasmette la bellezza cristallina è Last Tango on 16th Street del bluesman di San Francisco Jack Walroth, un tango/ blues avvolgente e romantico a cui un pianoforte da favola ed una fisarmonica da stretta al cuore, significativa la sua presenza anche in altri brani, ricreano l’atmosfera di una milonga nostalgica e sentimentale. Non è l’unica perla del disco ma è la ciliegina sulla torta, A Fool To Care è un disco di altri tempi ma ha ragione di esistere oggi per la finezza ed il calore con cui Boz Scaggs rende indimenticabili queste canzoni. Consigliato.

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