Recensioni

Phosphorescent, Live At The Music Hall

DOC093PHOSPHORESCENT
Live At The Music Hall
Dead Oceans/Goodfellas
***1/2

Pochi dubbi sul fatto che con Muchacho, Phosphorescent, pseudonimo artistico del cantautore Matthew Houck, abbia raggiunto rilevanti livelli sia in termini di accresciuta popolarità, che di realizzazione artistica. Non che i dischi precedenti non fossero validi, tutt’altro, ma con l’ultimo album è riuscito definitivamente a cristallizzare una propria cifra stilistica e a materializzare quella voce personale su cui aveva incessantemente lavorato nei CD che lo avevano preceduto, portandosi tra l’altro dietro un pubblico finalmente più ampio. Alla fine fedele ad un’ottica old style, arriva quindi, oggi, quella che un tempo sarebbe stata definita l’ovvia celebrazione live di un momento particolarmente felice della sua carriera. Registrato al termine di quasi un anno incessantemente passato in tour, tra il 19 e il 22 dicembre del 2013, sulle assi del Music Hall di Williamsburg, Live At The Music Hall è un doppio CD (o triplo LP) contenente la bellezza di ben 19 tracce (anche se 4 considerate quali bonus tracks, presumo quindi presenti solo nella prima tiratura). Insieme ad Houck (voce, chitarra e piano), la stessa band che abbiamo visto passare anche in Italia: Rustine Bragaw (basso, voce), Christopher Marine (batteria), David Torch (percussioni), Jo Schornikow (organo, voce), Scott Stapleton (piano, voce), Ricky Ray Jackson (pedal steel, chitarra, voce). Sia pur alla fine progetto sostanzialmente solista e cantautorale, dal vivo Phosphorescent riesce ad assumere i connotati di una rock’n’roll band ruspante, con i piedi affondati nel country. Un country cosmico s’è detto, spesso contrassegnato da increspature sognanti che dal vivo, però, in parte arretrano grazie ad un più solido impasto elettrico. Per buona parte centrata sui pezzi di Muchacho, la scaletta di Live At The Music Hall propone più vibranti versioni di canzoni di cui ormai ci siamo definitivamente innamorati: a parte la partenza un po’ circospetta di Sun Arise! (An Invocation, An Introdution), la sequenza di ballate che parte con A New Anhedonia e Terror In The Canyons e poi s’impenna con bellissime staffilate country-rock quali The Quotidian Beasts, Tell Me Baby (Have You Had Enough), Nothing Was Stolen (Love Me Foolishly) è da manuale, nonché terribilmente emozionante. La band gira a pieno regime e, pur non arrivando mai a stravolgere o ad allungare le parti strumentali delle canzoni, ha un piglio ruvido e vitale, quasi stessero jammando. In programma, tra le altre cose, tre pezzi con Houck da solo sul palco (tra cui una Wolves in cui riprende gli esperimenti vocali di Pride) e una lunghissima Los Angeles, perfetta istantanea di Phosphorescent live. Sicuramente consigliato.

https://www.youtube.com/watch?v=9COLQm1KBhA&spfreload=10

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