foto: Jim DeMain

In Concert

The Orphan Brigade live a Cantù, 11/4/2016

Ben Glover, Nelson Hubbard e Joshua Britt hanno mutuato il nome della band dalla Brigata sudista che ha combattuto in Kentucky durante la Guerra Civile e hanno trasposto sul palco di Cantù, nel corso del loro primo concerto del tour europeo, il loro disco A Soundtrack To A Ghost Story.

Il disco, uno dei migliori del genere americana del 2015, orgogliosamente stampato dalla Appaloosa, in una confezione molto curata e preparata con amore, come ha riconosciuto lo stesso Ben durante il concerto, nasce da un’idea geniale dei tre musicisti. Andare a registrare un disco che, recuperando dei trascorsi della storia americana, fosse al contempo un messaggio di speranza e di pace, contro tutte le guerre, proprio in una casa che era stata l’epicentro di scontri sanguinosi, l’Octagon Hall, che nel frattempo è diventata un museo. La casa è intrisa di leggende epiche e drammatiche che paiono attirare nelle sue mura gli spiriti e i fantasmi dei morti della Guerra di Secessione. Loro stessi hanno raccontato che nelle foto scattate per il dico pare che appaia l’immagine sfuocata di una ragazza, quella Harriet, di cui loro cantano nella song Trouble My Heart.

The Orphan Brigade si presentano sul palco con una strumentazione acustica: Ben alla chitarra acustica e al canto, Nelson alla batteria e al canto, Joshua al mandolino e ai cori. Un assetto semplice in grado di valorizzare comunque la poetica insita nei testi del loro disco, di cui presentano un ampio stralcio nel corso di un caloroso concerto davanti alla solita platea di fans del Buscadero assemblata dal patron Carlo.

Il concerto inizia con la trascinante We Were Marching On A Christmas Day, che parla della indifferibilità’ della guerra, anche nelle feste comandate, segue poi l’esotica I’ve Seen The Elephant, in cui si narra della sorpresa nel vedere alcuni elefanti utilizzati nella Guerra americana. I musicisti poi si alternano agli strumenti e Nelson imbraccia l’acustica per una Civil War Song, come lui chiama Good Old Flag. Poi torna all’acustica Ben Glover che, ricordando il suo concerto di supporto a Mary Gauthier tenutosi a Cantù un paio di anni fa, presenta una sua canzone scritta proprio con Mary e dedicata a Robert Johnson che, si narra, vendette ad un crossroad la propria anima al diavolo. Il titolo è Oh Soul e l’interpretazione è tesa e magnifica. Poi i ragazzi raccontano del fantasma di Harriet che vive nella Octagon Hall ed eseguono la delicata canzone d’amore a lei dedicata, Trouble Of My Heart.

Poi, dopo l’intervallo c’è spazio per ognuno dei tre artisti che singolarmente presentano proprie canzoni tratte da dischi solisti, già registrati o in corso di registrazione. Poi Ben, che è bene ricordarlo è irlandese, riprende il filo della Ghost Story e parla dello strano lamento che vivevano gli immigrati irlandesi costretti a combattere per gli Yankees di Lincoln, con la struggente Paddy’s Lamentation, eseguita in solitario con l’acustica.

Poi il concerto si chiude con due cover d’eccezione: You Ain’t Going Nowhere di Bob Dylan e I’m On Fire del Boss, cantata in coro da un pubblico conquistato dai tre ragazzi della Orphan Brigade. Poi quattro chiacchiere con i musicisti che riconoscono al Buscadero di aver valorizzato la loro musica e aver contribuito al successo del loro disco e ci diamo appuntamento al Record Store Day 2016, davanti al negozio Carù Dischi, dove loro insieme ad altri artisti parteciperanno al concerto gratuito.

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