In Concert

Σtella live a Milano, 10/10/2025

Venerdì sera all’Arci Bellezza di Milano. Serata importante: si rinnova la tessera ARCI, c’è coda al botteghino e sul palco sale Σtella, la cantante greca trapiantata su etichetta Sub Pop, in tour con il nuovo disco Adagio. A fare gli onori di casa c’è il mitico “Colonnello”, lo storico addetto alla sicurezza ormai noto a tutto il pubblico. Il soprannome non è casuale: controlla ingressi e tesseramenti con disciplina militaresca, ma con quel pizzico di simpatia che lo rende il primo protagonista della serata.

Il concerto è annunciato per le 21, ma la fila è lunga e si parte con un’ora di ritardo. Nel frattempo c’è tempo per una birra e per osservare una sala piena, tra habitué e volti nuovi. Tra ghiaccio secco e luci soffuse inizia il concerto. Sul palco, una formazione essenziale: tastiere (piazzate in modo precario e geniale su una custodia da basso), chitarra elettrica, basso, batteria e Σtella alla voce, filtrata da un multieffetto. Niente scenografie, pochi fronzoli, ma tutto suona bene.

Il live non punta sui virtuosismi: niente assoli lunghi o slanci rock. La band lavora per creare groove lenti, stratificati, dove voce, synth e chitarra si intrecciano con gusto. Gli arrangiamenti rispecchinnano l’atmosfera del disco, ma aggiungono calore. Si parte con 80 Days, delicata e morbida. Neanche il tempo di applaudire che arriva I’ll Never Be, con toni più psichedelici. Σtella saluta, è visibilmente contenta di essere a Milano. Dal pubblico parte un “Calispera!” ben piazzato. Lei sorride.

Can I Say cambia marcia: meno elettronica rispetto alla versione su disco, più morbida e avvolgente. La band lascia respirare i brani, con lunghi momenti strumentali ben costruiti. Arrivano Is It Over e Titanic, dove il pubblico inizia a muoversi. Si balla, complice anche l’alcol. Con Black and White si torna negli anni Ottanta: tamburelli, synth arpeggiati, e il pubblico che canta «Understand!» su richiesta della cantante.

Da Who Cares in poi si entra nel cuore del suono nativo: tastiere che imitano il bouzouki, chitarre leggere, atmosfera mediterranea. Con Ta Vimata, Σtella annuncia «I will do a Greek song now» e cala il sipario greco sul Bellezza. Il pubblico si lascia trasportare dai cori ipnotici. Poi ancora: The Truth Is con la chitarra che sembra un mandolino, Nomad scandito da bassi profondi, Too Poor, Homeless Maccabee, Charmed, Caravan. Quest’ultimo è un altro momento danzante: Σtella si avvicina al pubblico, si sporge dal palco, e il Colonnello vigila (non felicissimo).

Finale con Manéros, Another NaFon (mani che battono a tempo), Omorfo Mou, Adagio e, di nuovo, Ta Vimata. Per il bis Σtella infatti la ripete, scelta che sottolinea il valore simbolico del brano. E infine arrivano Up and Away e Birl Supreme: i brani che tuf aspettavano, cantati e danzati come una liberazione. Σtella stringe mani, si sporge tra il pubblico, con grande gioia generale — meno quella del Colonnello, un po’ spazientito per la sicurezza. Ma ci sta. La festa è fatta anche di piccoli disordini.

Il concerto dura un’ora. Lunga abbastanza da lasciare il segno, breve quel tanto da volerla rivivere. Un concerto fatto bene di pop elegante, influenze mediterranee, ma anche leggerezza. Si esce con il sorriso e con un po’ di Grecia addosso.

Questo mese

INDICE BUSCADERO

The Junior Bonner Playlist

Backstreets Of Buscadero

Facebook

ADMR Rock Web Radio

La Linea Mason & Dixon blog

Rock Party Show Radio