
AngelicA, il festival dedicato alla musica internazionale contemporanea e di ricerca festeggia la sua 35esima edizione, dal 30 Aprile al 31 Maggio con un cartellone che conferma la sua attenzione e l’apertura alla diversità, abbracciando mondi sonori diversi, col suo programma multiforme e multisonico: 18 concerti in 15 giorni, 7 prime assolute, 6 prime italiane, 4 residenze, con artisti provenienti da 16 paesi (Belgio, Francia, Stati Uniti, Grecia, Italia, Mali, Libano, Germania, Austria, Romania, Regno Unito, Singapore-Asia Sud Est, Portogallo, Svizzera, Polonia, India).
COMUNICATO STAMPA:
Una rassegna unica in Italia ed un raro esempio a livello internazionale. Gli artisti di questo 35° anno sono infatti Charlemagne Palestine, Rhys Chatham, Naïny Diabaté & Eve Risser, Simone Beneventi – Tom Johnson, MILESDAVISQUINTETORCHESTRA!, Iancu Dumitrescu & Hyperion International Ensemble, Bertram Wee & Lynette Yeo, William Parker & Ava Mendoza & Hamid Drake, Peter Ablinger – Erik Drescher, Rafael Toral, Wacław Zimpel & SAAGARA, Mariam Rezaei, Pat Thomas, Doppio Duo VasiPacorig ZavalloniZanisi.
Inaugurano il 30 Aprile al Centro di Ricerca Musicale/Teatro San Leonardo di Bologna Charlemagne Palestine & Rhys Chatham con la prima assoluta di TWO forrrrr AngelicA, progetto creato appositamente per il festival.
Trentacinque edizioni. Uno splendido traguardo. Un lungo viaggio cominciato nel 1991 nella sorpresa della musica che si allontana dagli spazi conosciuti e li attraversa, ma soprattutto un festival che da sempre sorprende e si sorprende, aperto alla diversità (che considera necessaria) e precursore con idee e concezioni che parlano di futuro, considerando la tradizione come qualcosa in movimento che si può trasformare, onnivoro nel nutrirsi di stimoli diversi e che prende forma ogni anno in un programma che rifugge catalogazioni, frutto della ricerca del suo storico direttore artistico Massimo Simonini, (cofondatore di Angelica insieme al compianto Mario Zanzani), ed eterogeneo grazie al prezioso apporto che diversi curatori (dal 2011, anno di fondazione del Centro di Ricerca Musicale che nel 2025 compie 15 anni) ogni anno contribuiscono a costruire.
mercoledì 30 aprile – ore 20.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo – BOLOGNA
> Charlemagne Palestine & Rhys Chatham TWO forrrrr AngelicA
prima assoluta
Figli entrambi del crogiolo creativo della New York di fine anni 60/primi 70, Charlemagne Palestine e Rhys Chatham sono considerati le figure chiave di una particolare declinazione “massimalista” del Minimalismo in musica. Profondo esploratore dei mondi del suono e del rituale, Palestine crea con tecniche distintive (clusters ipnotici di pianoforte, vocalizzazioni ultraterrene…) paesaggi sonori immersivi che fondono l’estatico con il perturbante. Pioniere nell’aver donato all’avanguardia l’impatto del rock con i suoi ensemble di chitarre multiple, Chatham rispecchia le stratificazioni armoniche di Palestine, sovrapponendo loop di flauto e chitarra. L’interazione tra i due promuove un dialogo unico, muovendosi tra droni meditativi e turbolenza grezza ed espressiva. La musica passa da una risonanza luminosa a un’intensità oscura, dove alla presenza ritualistica di Palestine rispondono le rotture inaspettate di Chatham, che sfidano ed espandono la cornice minimale-massimalista del tutto.
domenica 4 maggio – ore 20.30 – Teatro Comunale Pavarotti Freni – MODENA
> Rhys Chatham A SECRET ROSE for 35
prima assoluta
Musicista di formazione classica, Rhys Chatham è stato il primo compositore a sperimentare l’uso di chitarre multiple applicato alle ricerche strutturali del Minimalismo, dando vita a un nuovo tipo di musica urbana, aspra ed estatica, che ha esercitato una enorme influenza sulla successiva scena noise di New York a cavallo degli ’80.A partire dal seminale Guitar Trio del ’77, la sua esplorazione degli effetti degli ipertoni generati dalle chitarre si è estesa lungo gli anni a organici giganteschi, giunti a 200 elementi e più. Per AngelicA 2025, Chatham ha riarrangiato una delle sue opere più significative, A Secret Rose, in una speciale versione comprendente anche, in un movimento, il suo iconico Guitar Trio – il tutto per un’orchestra di 33 chitarre, formata da studenti di Conservatori e Licei della Regione, accompagnata dalla bassista francese Myriam Stamoulis e dal batterista americano Jonathan Kane, già co-fondatore degli Swans e membro della Forever Bad Blues Band di La Monte Young.
mercoledì 7 maggio – ore 20.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo – BOLOGNA
> Naïny Diabaté & Eve Risser ANW BE YONBOLO«siamo insieme»
prima italiana
La francese Eve Risser si muove tra jazz, contemporanea e improvvisazione. Suona come solista il pianoforte preparato verticale, e dirige le orchestre White Desert e Red Desert, quest’ultima luogo d’incontro tra musicisti europei, maliani e burkinabé. Nata in una famiglia di griot, Naïny Diabaté è una delle cantanti più celebri del Mali. Si è imposta internazionalmente con una versione moderna della musica Mandinka virata in chiave malinkée, tinta di blues, jazz e pop. Nel 2012 ha fondato la Kaladjula Band, il primo gruppo interamente femminile maliano, che suona sia strumenti tradizionali che occidentali. Nel 2018 hanno creato assieme l’ensemble Kogoba Basigui, che unisce le orchestre delle rispettive fondatrici, Red Desert e Kaladjula. Costola del progetto è anche il duo Anw Be Yonbolo (“Siamo insieme”, come si dice in Mali per sostenersi a vicenda), dedicato a un repertorio per pianoforte e voce che tratta temi a loro cari, come il femminismo, la tutela dell’infanzia e la dignità. Concerto a cura di Eve Risser.
giovedì 8 maggio – ore 20.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo – BOLOGNA
> Omaggio a Tom Johnson – Nine Bells (1979); per un percussionista e nove campane
Tom Johnson (1939-2024) è stato una singolare figura di critico e compositore, autore di musiche tra minimalismo e concettualità spesso basate su operazioni logiche e matematiche, e incorporanti elementi teatrali. Nine Bells (1979) un’opera chiave nella sua produzione, esplora le molteplici combinazioni sonore tra 9 campane sospese in una griglia 3×3, dove ogni campana è situata a circa 2 metri di distanza dalle altre. La partitura non specifica solo le note da eseguire (con durate, pause, dinamiche ecc.) ma anche la velocità dei passi e i percorsi geometrici ogni volta diversi che l’interprete deve compiere in ciascuna delle nove “scene”. Come in molti lavori di Johnson, teoria e pratica diventano un tutt’uno: la struttura del pezzo si vede e si sente allo stesso tempo. Il percussionista Reggiano Simone Beneventi è tra i pochissimi che sono fino ad oggi cimentati in quest’opera, che richiede all’esecutore un esercizio fisico impegnativo, ma di grande impatto visivo per il pubblico.
Concerto a cura di Simone Beneventi.
venerdì 9 maggio – ore 20.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo – BOLOGNA
> Stretchin’ with MILESDAVISQUINTETORCHESTRA!
prima italiana
Al di là del nome provocatorio, che gioca sull’influenza del marketing sul nostro cervello, il progetto vuole mettere in discussione le nostre abitudini di ascolto. Nel 2012 Darrifourcq, Camarasa e Ceccaldi hanno fondato il MILESDAVISQUINTET! un trio il cui universo sonoro meccanico, ripetitivo e immersivo aveva per oggetto principale la ricerca della desincronizzazione ritmica. Nel 2024 tale ricerca è stata estesa a tre altri musicisti, ciascuno dei quali ha sviluppato linguaggi altamente personali sul proprio strumento, per arricchire lo spettro timbrico della meccanica musicale dell’MDQ. La psicologia cognitiva ci rivela che siamo in genere soggetti a un “effetto allenamento” nei nostri comportamenti sociali, che ci fa tendere alla sincronizzazione dei nostri movimenti e atteggiamenti; improvvisando, i musicisti dell’MDQO utilizzano diverse strategie per desincronizzare le loro velocità adattando i loro gesti musicali verso un obiettivo comune: ottenere un suono complessivo coerente.
Concerto a cura di Sylvain Darrifourcq.
lunedì 12 maggio – ore 20.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo – BOLOGNA
> Iancu Dumitrescu & Hyperion International Ensemble
prima assoluta
Nato in Romania nel 1944, Iancu Dumitrescu è considerato il più importante rappresentante dell’iperspettralismo e della musica assistita dal computer a livello mondiale. Animato da un approccio unico che abbraccia composizione, interpretazione e filosofia della musica, quella che Dumitrescu propone è una nuova estetica della musica odierna basata sul potere radiante del suono nella sua complessità microcosmica – una complessità che viene messa in discussione, analizzata e ricomposta, penetrando nell’oggetto sonoro fino a farlo esplodere. Del suo Ansamblul Hyperion fondato nel ‘76, fanno o hanno fatto parte molti nomi illustri provenienti dai mondi di classica-contemporanea, avant-rock e improvvisazione radicale; per AngelicA, un nuovo ensemble è stato appositamente formato attorno a collaboratori storici (come Chris Cutler e Tim Hodgkinson), e altri che si uniranno per la prima volta al gruppo, per presentare un programma di composizioni inedite, concepite appositamente per l’occasione. Concerto a cura di Walter Rovere.
martedì 13 maggio – ore 20.30 – Basilica di Santa Maria dei Servi – BOLOGNA
> Charlemagne Palestine Schlingen Blängen OrgAngelicAper Basilica di Santa Maria dei Servi
prima assoluta
Schlingen Blängen è un’opera seminale nella carriera di Charlemagne Palestine; nata negli anni ’60 come Meditative Sound Environments e ripresa a partire dal ’77, si è evoluta costantemente nel corso dei decenni. Per ogni nuovo spazio e organo che incontra infatti, Schlingen Blängen diventa un dialogo unico tra suoni, strumento e ambiente. La capacità dell’organo di produrre toni profondi e risonanti e armonici delicati si abbina all’acustica dello spazio, producendo quello che Palestine chiama il “Golden Sound”: una magica, massiccia nuvola temporalesca di suono che vibra su pareti e soffitti, trasformando il luogo stesso in uno strumento, e rendendo ogni esibizione un’esperienza unica di tessiture complesse in evoluzione.
Nel 2004, Palestine suonò Schlingen-Blängen sull’organo Rinascimentale Non Temperato della Basilica di San Martino Maggiore; per AngelicA 2025, si cimenterà in una nuova versione con un organo costruito 400 anni dopo, quello della Basilica di Santa Maria dei Servi.
mercoledì 21 maggio – ore 20.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo – BOLOGNA
> Bertram Wee & Lynette Yeo b-l duo
prima apparizione italiana – prima assoluta
Parte del ciclo Asia>Sud>Est, che dal 2018 esplora per AngelicA aree geo-musicali della musica di ricerca rimaste ignorate fino a pochi anni fa, il b-l duo dei singaporiani Bertram Wee e Lynette Yeo veleggia con straordinaria perizia tra paesaggi sonori delicatamente ondosi e burrasche brutalmente rumorose.
Muniti di tastiere MIDI, talkbox, e dispositivi elettronici vari, Wee e Yeo proporranno un programma di compositori contemporanei singaporiani (cui si aggiunge la tedesca Sarah Nemtsov), in cui verranno esplorati gli estremi tanto espressivi quanto fisici degli strumenti. Irrispettosa, inquietante, provocatoria, eclettica, la musica del b-l duo testimonia d’un aspetto, forse marginale, ma tra i più stimolanti della musica contemporanea attuale: quella di una ristretta frangia di compositori e interpreti che non disdegna (anzi!), di dissodare il “terreno musicale incolto” tra arte e musica leggera, (s)combinando tra loro accenni cameristici e suggestioni pop, noise e minimalismo. Concerto a cura di Fabrizio Gilardino.
giovedì 22 maggio – ore 20.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo – BOLOGNA
> William Parker CIRCULAR PYRAMID
Contrabbassista, scrittore e poeta, William Parker ha all’attivo oltre 800 incisioni (in compagnia di nomi come Cecil Taylor, Anthony Braxton, Peter Brötzmann) tra cui 200 album come cotitolare o band leader. Come compositore, il suo prolifico talento si è esteso a opere liriche, oratori, musiche per balletto e per il cinema. La chitarrista Ava Mendoza ha trasportato le sue radici classiche e la sua profonda conoscenza del blues e del fingerpicking, nei territori dell’avant-noise e dell’improvvisazione newyorchesi. Ponte tra i due è Hamid Drake, da decenni sodale di Parker, e considerato (a partire dalla sua lunga collaborazione con Don Cherry negli anni 70) uno dei più grandi batteristi del jazz contemporaneo. Con Circular Pyramid hanno formato un trio di chitarra elettrica, contrabbasso e batteria capace di parlare molti linguaggi, che attingono tanto dall’heavy rock, dalla psichedelia e dall’indie, quanto dalle tradizioni jazz, del blues, del free, e della musica incentrata sui groove.
Concerto a cura di Ludmilla Faccenda.
sabato 24 maggio – ore 20.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo – BOLOGNA
> Peter Ablinger – Erik Drescher AGAINST NATURE
> Rafael Toral SPECTRAL EVOLUTION prima italiana
Da decenni, l’austriaco Peter Ablinger trova costantemente modi – divertenti, puntuali, inquietanti – per mettere in dubbio l’organizzazione della realtà da parte dell’orecchio. Against Nature nasce durante il Covid su richiesta del flautista Erik Drescher. Una registrazione, fatta da Ablinger con sua moglie, di rospi in uno stagno del Brandeburgo sono diventati il punto di partenza del pezzo: sia l’articolazione sonoro-ritmica dei versi, che l’eterofonia (gioco di somiglianze e simultaneità) hanno generato l’intera struttura. Ablinger decise inoltre di superare l’ampiezza dei suoni del flauto sia verso l’alto che verso il basso, aggiungendo come strumenti canne d’organo in grado di arrivare agli ultrasuoni (11 KHz), e delle bottiglie per scendere (69 Hz) – ottenendo 7 ottave e mezza, più di un’orchestra sinfonica. Il titolo Against Nature viene da un testo di Lorraine Daston, che mette in discussione il concetto di natura come categoria separata da tutto ciò che è generato dagli umani. Concerto a cura di Erik Drescher.
Nato a Lisbona nel 1967, Rafael Toral si è imposto come uno dei chitarristi più innovativi dei ’90 con una serie di album (Sound Mind Sound Body, Wave Field, Violence of Discovery and Calm of Acceptance, Aeriola Frequency) da subito considerati dei classici della sperimentazione elettronica post-rock, suonando come una sintesi di elementi disparati, un nesso in cui Alvin Lucier, Sonic Youth, My Bloody Valentine ed Eno si fondono assieme. Negli anni 2000, oltre ad essere entrato nel collettivo elettroacustico MIMEO, ha cambiato direzione con lo Space Program, un progetto di lungo corso (2004-2017), di “musica elettronica post-free jazz”, assieme a musicisti come Sei Miguel e David Toop. Dopo due decenni, Toral è tornato a sorpresa nel 2024 con un album di sola chitarra ed elettronica, Spectral Evolution (arrivando secondo tra i dischi dell’anno di Wire), in cui riunisce i fili di tutta la sua carriera in una potente nuova sintesi, sia selvaggiamente sperimentale che emotivamente toccante. Concerto a cura di Walter Rovere.
lunedì 26 maggio – ore 20.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo – BOLOGNA
> Wacław Zimpel & SAAGARA
Acclamato da The Quietus come “uno degli artisti elettronici più originali emersi dalla sua terra natale” e definito dal NY Times “un camaleonte musicale”, il polacco Waclaw Zimpel è passato dal suonare free jazz con artisti come Ken Vandermark e Hamid Drake, al collaborare con i producer elettronici britannici Shackleton e James Holden. Nato nel 2012 da una jam session in Polonia con il percussionista indiano Gitridhar Udupa, il progetto Saagara unisce Zimpel con quattro virtuosi della musica Carnatica, una delle tradizioni più antiche dell’India meridionale. I taglienti ritmi indiani si sincronizzano con i sequencer e il clarinetto di Zimpel e le parti di violino di Karthik, sfumando i confini tra acustico ed elettronico in una musica che trasporta l’ascoltatore in una trance cosmica, dove gli antichi rituali della musica carnatica si combinano a tecniche, ritmi e sintesi contemporanee in un percorso profondamente trasformativo, che naviga tra tradizione e futuro verso l’universale. Concerto a cura di Folk Wisdom.
martedì 27 maggio – ore 19 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo – BOLOGNA
> Piccolo Coro Angelico MOMENTO SAGGIO
prima assoluta
Il Piccolo Coro Angelico, laboratorio di sperimentazione vocale per bambini tra i 5 e i 12 anni, è promosso da AngelicA dal 2011. Ogni anno il coro sviluppa coi bambini attività che vanno dalla pura vocalità, alla composizione e improvvisazione collettiva, al collaborare con importanti compositori (hanno scritto per il coro Giovanna Marini, Alvin Curran, Philip Corner, Enrico Gabrielli…) Il “momento saggio” del 2025 è partito dalle “Molecole… fonte vivissima dell’eternità” di Bruno Lauzi per un percorso vertiginoso tra spazio e tempo di canzoni che parlano di dimensioni diverse: dal semplice quotidiano andare a scuola, al surreale volare “con ali di gabbiano” su “discese tulipano” di Mirco Mariani; da tutte le declinazioni di quel che un fiocco può evocare (i Flakes di Steve Lacy/Tiziana Simona), al confronto giocoso con le proprie paure composto dai piccoli coristi stessi. Ad accompagnare il saggio quest’anno, saranno il pianoforte di Angelica Foschi e le chitarre di Francesco Serra.
mercoledì 28 maggio – ore 20.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo – BOLOGNA
> Mariam Rezaei FRACTURED
> Pat Thomas Burdah Variations prima italiana
> Mariam Rezaei + Pat Thomas DUO prima italiana
Mariam Rezaei è una compositrice, turntablist e performer inglese. Fattasi notare per l’uso di tecniche distintive come turntable sines (controllo di onde sinusoidali usando il pitch slider) e needle weaving – un sistema di vinile digitale che le consente di manipolare campionamenti in tempo reale – suona in contesti che vanno dal Turntable Trio con EvicShen e Maria Chávez, al gruppo The Sleep of Reason Produces Monsters con Mette Rasmussen, alle “6 Scene per giradischi e orchestra” che ha co-composto con Matthew Shlomowitz e che Ilan Volkov ha diretto con la BBC SSO all’ultimo Tectonics. Nel live Fractured presenta il suo sesto album, uscito su cassetta a fine 2024 e che rappresenta uno statement che brucia i confini tra i generi, trasformando punk, breakcore, elettroacustica, eurodance, avant-rock, grime, hip-hop e free jazz in tessere di un mosaico dove ogni componente aggiunge colore, forma e fisicità all’insieme.
Le Variazioni Burdah sono una serie di 11 composizioni elettroniche ispirate al poema più noto nel mondo islamico, scritto dal poeta sufi Imam al-Busiri in risposta a una malattia che lo aveva parzialmente paralizzato. Dopo aver sognato che il Profeta aveva messo il suo mantello (Burdah in arabo) sul lato afflitto, al risveglio scoprì di essere guarito, con il mantello accanto. Da quel giorno la poesia sarebbe stata conosciuta come Il Burdah, ed è ancor oggi recitata per le sue qualità spirituali e curative. Come spiega Pat Thomas, le composizioni “non sono un tentativo di replicare il metro dei poemi o di descrivere gli eventi in termini musicali, né sono un tentativo di World Music – un termine che trovo incredibilmente paternalistico. Sono brani che si occupano di combinare varie caratteristiche timbriche che creano nuovi mondi sonori. A mio avviso la musica funziona meglio come musica, e spero che l’ascoltatore possa apprezzare i pezzi tanto quanto ho apprezzato io crearli.”
Dopo i rispettivi soli, Mariam Rezaei e Pat Thomas offriranno ad AngelicA anche il loro recentissimo duo, che ha esordito a Oxford a gennaio di quest’anno.
giovedì 29 maggio – ore 20.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo – BOLOGNA
> Pat Thomas & THE LOCALS prima italiana
Nato nel 1960 a Oxford, Pat Thomas è stato acclamato musicista dell’anno nel critics poll 2024 della rivista Wire. Fluente nei linguaggi del jazz, della composizione moderna, del funk, del reggae e del calypso, ha esordito nel ’93 con un duo con Lol Coxhill, seguito da un trio con Derek Bailey e Steve Noble, e dall’esordio solista New Jazz Jungle, un lavoro di sorprendente drum’n’bass elettronica. The Locals è un (come sempre) suo particolarissimo progetto, nato nel 2006 al festival di Nickelsdorf, e interamente dedicato a musiche di Anthony Braxton. Le composizioni di Braxton sono trans-idiomatiche, nel senso che non si conformano a nessun idioma o estetica particolare e, quindi, possono funzionare con tutti: Pat Thomas le ha arrangiate per un quintetto nel quale chitarra elettrica e ritmi funk e dub fanno da contraltare al pianoforte e al clarinetto, creando qualcosa che fa emergere tutta la gioia, la potenza e l’invenzione della musica di Braxton, senza suonare banalmente Braxtoniano.
Concerto a cura di Pat Thomas.
sabato 31 maggio – ore 20.30 – Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo – BOLOGNA
> Doppio Duo VasiPacorig ZavalloniZanisi SENZA VOCE(dal dentista)
prima assoluta
Vincenzo Vasi e Cristina Zavalloni sono due delle figure più talentuose e “fuori genere” fuoriuscite dalla scena creativa bolognese degli anni 90: il primo come cantante e polistrumentista in compagnia di Ella Guru, Vinicio Capossela, Mike Patton, Tristan Honsinger ecc; la seconda, presente nelle stagioni classiche della Carnegie Hall o del Barbican con compositori come Louis Andriessen o James MacMillan, quanto nei festival jazz con Uri Caine o Jason Moran. Tra i tanti progetti in cui sono attivi, ciascuno ha formato un duo piano/tastiere-voce per esplorare la forma-canzone aldilà di ogni pregiudizio e limite stilistico, dal Novecento colto di Weill e Ives per la Zavalloni con Enrico Zanisi, a Lou Reed o i Telex per Vasi con Giorgio Pacorig. SenzaVoce è un esperimento creato ad hoc per il festival – due voci si presenteranno armate dei rispettivi pianisti: così sul piatto ci saranno due duo, ognuno con la propria impronta stilistica, da disfare, rifare, scorporare, disturbare, apprezzare.
Per info: sito AngelicA