ARTISTI VARI
When Will They Ever Learn? A Story Of
U.S. Folk Music 1963-1969
4CD, Strawberry / Cherry Red
*** 1/2

Ecco un’altra proposta Cherry Red — un’incursione nel folk revival degli States tra il 1963 e il 1969 — destinata a suscitare interesse: 4 CD dedicati a gruppi e solisti che hanno contribuito, secondo il sentire del tempo, all’affermazione del genere, interessato da liriche di protesta e tematiche sociali. Il periodo viene fatto iniziare con la pubblicazione del singolo Where Have All The Flowers Gone? del Kingston Trio, ensemble che aveva lanciato il revival nel 1958, dando vita a un momento di intense e proficue produzioni, rappresentative dello spirito della società americana di allora, pronta a recuperare in senso progressista le proprie tradizioni sonore per assicurare alle nuove generazioni più ampi spazi di libertà, emancipazione, espressione.
Da qui, il riapparire di musiche old-time, bluegrass e country, del folk e del blues rurale, e l’imporsi di musicisti del calibro di Dave Van Ronk, Eric Von Schmidt, Bob Gibson, Fred Neil o Dino Valenti, senza dimenticare le voci femminili di Odetta, Malvina Reynold, Hedy West etc. Poi, alla metà dei anni ’60, l’intercessione di Peter, Paul & Mary (grazie ai quali il mondo scoprì Blowin’ In The Wind e Don’t Think Twice) e quindi l’irrompere di Bob Dylan, che con il suo stupendo The Freewheelin’ fece scoccare la scintilla della creatività e dell’inventiva trasmessa a talenti quali Tim Hardin, Richie Havens, Tim Buckley, Gordon Lightfoot e gruppi come Byrds, Mamas & Papas, Grateful Dead, Lovin’ Spoonful e centinaia d’altri.
Esplodono folk-rock e country-rock, i cui esponenti di spicco sono rappresentati, nell’antologia, insieme ad altri passati inosservati, oppure presi in considerazione distrattamente. Impossibile pretendere la presenza di tutti i nomi più rappresentativi: questo è il limite di ogni compilation, ma ascoltando tutti i cento brani qui raccolti si può dire che l’idea di cosa sia stato il folk revival si delinei nitida e attendibile. Ciascun CD reca un suo titolo e un particolare contenuto.
Nel primo Take Me For A Walk In The Morning Dew spiccano la Fair And Tender Ladies di Anita Carter, il cantautore nativo Peter LaFarge (Ira Hayes), i The Big 3 con la splendida voce solista di “Mama” Cass Elliot, il bravissimo Paul Clayton (Spanish Is A Loving Tongue), Simon & Garfunkel (Last Night I Had The Strongest Dream, con il banjo in evidenza), il tradizionale The Cuckoo rivisitato da Tom Paley.
Il secondo CD, Where I’m Bound, sfodera Judy Collins alle prese con la Me & My Uncle di John Phillips, la Jackie DeShannon di When You Walk In The Room (chi non ricorda la versione in italiano dei Rokes?), Paul Simon in una primitiva edizione di The Sound Of Silence, il suggestivo narratore e attivista Len Chandler (Shadow Dream Chaser Of Rainbows), il maestro del fingerpicking Mark Spoelstra con il lamento pacifista White Winged Dove.
Il terzo CD, opportunamente intitolato Leaving The Folk Music Behind , oltre a mostri sacri come Nitty Gritty Dirt Band, gli stessi Youngblood di Get Together, Doc Watson, Phil Ochs e così via, presenta anche artisti meno noti ma non meno meritori. Norma Tanega fa squillare l’armonica su Walkin’ My Cat Named Dog, Pat Kilroy stratifica blues e folk acido in una Cancereal arricchita da flauto, glockenspiel e tabla, Jim & Jean donano coloriture pop alla Changes di Phil Ochs e un plauso a parte meritano i Kaleidoscope di David Lindley, esponenti straordinari del connubio tra folk e musica etnica: la strumentale Banjo è un vero e proprio pezzo di bravura (e acrobazie) sullo strumento.
Il quarto Take Off Your Thirsty Boots, composto da splendide canzoni d’autore, è il disco più interessante. L’attenzione cade sugli Holy Modal Rounder e sulla loro incantevole ballata Dame Fortune, sulla cantautrice canadese e antinuclearista Bonnie Dobson (Morning Dew), sugli H.P. Lovecraft alle prese con la Spin, Spin, Spin di Terry Callier, intessuta di sognanti riflessi psichedelici. Gli Insect Trust del New Jersey aprono a cappella Mountain Song per poi tuffarsi in un’irrefrenabile cascata di banjo, tabla e flauto; Karen Dalton si cimenta con un’intima, malinconica e jazzata Little Bit Of Rain; il duo composto da Judy Henske e Jerry Yester — protagonista dell’eclettico album di culto Farewell Aldebaran — pesca dal proprio repertorio l’ombroso folk di Three Ravens, che esalta il calore dell’amore e della lealtà anche di fronte alla morte.