
JAMIE JAMES
Straight Up
Oglio
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Jamie James, nato in Canada nel 1953, è un chitarrista e cantante che vanta una carriera con parecchi «chilometri» alle spalle. Verso la fine dei Settanta, entra far parte degli Steppenwolf, ma è nel decennio successivo che ottiene un discreto successo con la band rockabilly Kingbees, grazie al singolo My Mistake. Si districa poi tra diversi progetti e collaborazioni, tra cui quella con il compianto Harry Dean Stanton, e nel 2000, con il celebre attore Dennis Quaid, fonda i DQ And The Sharks.
A dispetto della sua ricca carriera da turnista, come solista JJ pubblica due soli album, Cruel World e Crossroads; ora, nel 2025, fa ritorno con Straight Up, un lavoro maturo e ben pensato, ricco di blues e sonorità che passano dai timbri elettrici delicati a quelli più acustici. Per le sessioni di registrazione, James richiama nell’organico l’intera line-up degli Sharks, ovvero Tom Walsh (batteria), Ken Stange (organo) e Tom Mancillas (basso).
L’apertura è affidata al singolo Let The Praying Begin, brano energico in cui la chitarra acustica marcia su un riff ben sorretto dalla sezione ritmica. C’è spazio per trascinanti shuffle, per esempio Get A Hold Of Myself e Septugenarian Blues, dove Jamie sfodera un vigoroso assolo di armonica, strumento che dimostra di padroneggiare benissimo. Show Biz Boogie spinge parecchio, aumentando i bpm, mentre Too Far Gone tira il freno e cattura l’attenzione con il suo piglio funky sincopato.
In tutto l’album, il blues la fa da padrone: lo dimostrano brani come Knock Me Out e Morning Noon And Night. Keep On Rocking e Never Stop Dreaming sono degli esempi di canzoni rock ben scritte e prodotte. Jamie Jones sicuramente tradisce la sua passione per i Beatles ma ci mette davvero molto del suo, condendo il sound con la sua «americanità» di adozione (vive a L.A. da tempo immemore). Straight Up si conclude con Heavy Load Of The Blues, lasciando l’ideale ascoltatore sazio e conscio di aver ascoltato un lavoro ben confezionato e, soprattutto, ben suonato.