foto: Chiara Meattelli

In Concert

Jonathan Wilson live a Londra, 9-6-2016

JONATHAN WILSON – LONDRA, UNION CHAPEL – 9 GIUGNO 2016

Jonathan Wilson in acustico: unica data cancellata in tutto il tour europeo è quella di Milano, causa maltempo. Che sfiga. Anche se non capisco come non si possa prevedere un piano-b in caso di pioggia. A Londra invece è stata l’unica tappa che ha ospitato una sezione d’archi oltre all’accompagnamento, chitarra e cori, di Omar Velasco, già della Wilson band (Velasco è uno da tenere d’occhio. Il suo set solista in apertura è stato incantevole).

Che Jonathan Wilson fosse un mago del sound ce ne eravamo già accorti, basti pensare, oltre ai propri impeccabili album, al piccolo miracolo che ha compiuto lo scorso anno con I Love you Honeybear di Father John Misty. Ma sentirlo in acustico in luogo così evocativo (finalmente una chiesa viene utilizzata in modo sensato) è stato a dir poco speciale. Sul palco candele ovunque e due bicchieri di vino rosso, rigorosamente Côtes du Rhône perché lui non beve altro. Alla chitarra o al pianoforte (con il tocco di classe di un synth per le parti del basso) e accompagnato da un avvolgente manto di violini, Jonathan Wilson ha ripercorso tutta la sua carriera fino oggi: Can we Really Party Today? Desert Raven, Rolling Universe, Valley of the Silver Moon, Dear Friend, Moses Pain, Lovestrong. Come ulteriore chicca, ha anticipato una canzone da quello che sarà il prossimo album anche se è decisamente troppo presto per parlarne. Nella sua versione acustica, è una melodia accattivante piena di cambi di tempo; poi a fine anno, quando la arrangerà in studio, assumerà ancora una nuova forma.

Finale a sorpresa con un ospite speciale, il leggendario Roy Harper, con cui Wilson ha già collaborato in diverse occasioni, occupandosi anche di buona parte della produzione dell’ultimo Man & Myth. Una coppia insolita ma perfetta: il sogno hippie che incontra il più atipico e complesso folk inglese per creare qualcosa unico (e chi sa della saga giudiziaria che ha passato lo scorso anno Harper, capirà in pieno l’importanza di questa apparizione). Un concerto indimenticabile, di quelli che ti fanno rizzare i peli delle braccia e ti invogliano quasi – ribadisco quasi – ad abbracciare il tizio che ti sta seduto a fianco, anche se puzza di pollo fritto andato a male. Lo so che in Italia non piove quanto qui, ma se è vero come canta Jonathan Wilson che anche il Canyon ha la sua dose di Rain, la prossima volta fatevi un favore e mettetela in conto.

Live report e foto di Chiara Meattelli
www.chiarameattelli.com
www.twitter.com/londana

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