Foto © Lino Brunetti

In Concert

Memorials live a Milano, 25/2/2025

Dopo una serie di composizioni, in larga parte strumentali, raccolte nei tre volumi di Music For Films, l’anno scorso i Memorials hanno esordito su Fire Records con il loro primo album di canzoni vere e proprie. Memorial Waterslide ha raccolto pressoché ovunque plausi incondizionati e, anche per il sottoscritto, è stato uno dei dischi più godibili e interessanti del 2024. Del resto, il duo non è formato da novellini alle prime armi, visto che a tenerne le fila sono Verity Susman delle Electrelane e Matthew Simms, già It Hugs Back, Better Corners, UUUU e da molti anni ormai chitarrista negli storici Wire.

Non la prima volta per loro in Italia, ma stavolta sono tornati con un tour di ben quattro date, delle quali, quella qui alla Palestra Visconti dell’Arci Bellezza a Milano, è la prima. Per quanto la loro musica ricchissima e stratificata farebbe pensare a un gran numero di musicisti, anche sul palco sono solo in due: Susman, oltre a cantare, suona tastiere, synth e sassofono, mentre un funambolico Simms si divide tra chitarra, batteria, effetti, loop e un registratore a nastro che utilizza, per quello che mi riesce di vedere, per campionare e manipolare i suoni live.

Per parlare della loro musica sono stati titrati in ballo gruppi come Stereolab e Broadcast, band il cui suono senza dubbio rieccheggia tra le canzoni del duo, ma è un paragone che non esaurisce e racchiude tutto ciò che fanno. La loro esibizione, convincente, iper groovata, continuamente cangiante ed ipnotica, lo ha dimostrato in pieno. Se gli elementi kraut, retronuevo e da soundtrack immaginifica ci sono pure qui, c’è da dire che entrano in ballo in maniera sostanziale anche altri elementi: un certo jazz cosmico quando Verity imbraccia il sax ad esempio, tonnellate di psichedelia sognante (giusto innervata da ritmi sempre propulsivi), ma anche sfumature folk dalle radici canterburiane (che poi è il posto da cui arrivano), che in alcuni momenti vengono platealmente alla ribalta, magari prima di essere risucchiate nel vortice sonoro che caratterizza molti dei loro pezzi.

A parte l’estrema bontà delle canzoni – saccheggiato ovviamente Memorial Waterslide, ma non solo; hanno anche suonato un pezzo completamente nuovo, Dropped Down The Well – è risultato evidente, durante il concerto, la passione con cui i due si sono buttati nel progetto e, perché no?, anche il divertimento che provano nel suonare questi pezzi, visti gli sguardi d’intesa, i continui sorrisi fra loro e gli sprazzi d’esaltante improvvisazione coi quali hanno speziato il tutto.

Una conferma assoluta della bellezza della proposta e una serata notevole, con l’unico neo di appena un centinaio scarso di presenti nel pubblico. La prossima volta non perdeteveli.

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