
Si terrà tra il 27 giugno e il 29 luglio 2025, la quattordicesima edizione di una delle rassegne musicali e culturali più seguite, affascinanti e gradite d’Italia, Tener-a-mente.
Il festival, come certo saprete, si tiene a Gardone Riviera, sul Lago di Garda, al Vittoriale degli Italiani, ovvero quella che fu la residenza del grande poeta Gabriele D’Annunzio, luogo splendido e denso di Storia, bellissimo da visitare in tutte le sue parti.
Come si diceva, da 14 anni, nel suo anfiteatro, si svolge Tener-a-mente, manifestazione che nel tempo ha visto sfilare un gran numero di artisti e che anche quest’anno non manca di proporre un valido mix di cose più ricercate e artisti più noti, puntando sempre e comunque alla qualità. Giusto per fare qualche esempio, qui, quest’anno, ci sarà l’occasione di poter finalmente rivedere i The The dal vivo in Italia, ci sarà il grande singer songrwriter americano Bill Callahan, l’ex Smiths Morrissey, la Markus King Band, un jazzista contemporaneo come Kamasi Washington e un cantautore quale Vinicio Capossela, tra gli altri.
Il programma completo lo potete vedere qui sotto – con menzione speciale per la serata dedicata alla poesia denominata Più Luce!, un’omaggio al viaggio, interiore e non, attraverso le parole di Kavafis, Kerouac, Serao, Beaudelaire, Calvino, Salinas, Hesse, Ungaretti e tanti altri, curata da Paola Veneto – con una grossa novità, già annunciata fin d’ora, che partirà con l’edizione 2026, ovvero il raddoppio del festival, che non si svolgerà più solo nel mese di luglio, ma anche in settembre. A completare il tutto, abbiamo pensato di fare qualche domanda alla direttrice artistica e organizzativa di Tene r-a-mente Viola Costa, anima del festival con Rita Costa, la quale si occupa invece di marketing e produzione.
IL PROGRAMMA
Venerdì 27 giugno ore 21.15: Hermanos Gutiérrez – unica data italiana
Sabato 28 giugno ore 21.15: The The – unica data italiana
Sabato 5 luglio ore 21.15: Marcus King Band
Mercoledì 9 luglio ore 21.15: Finneas – unica data italiana
Domenica 13 luglio ore 21.15: Bill Callahan
Lunedì 14 luglio ore 21.15: Brandi Carlile – unica data italiana
Martedì 15 luglio ore 21.15: Anastacia (biglietti esauriti)
Giovedì 17 luglio ore 21.15: Kamasi Washington
Sabato 19 luglio ore 21.15: PIÙ LUCE Viaggi Di-Versi (evento gratuito su prenotazione)
Mercoledì 23 luglio ore 21: Morrissey (biglietti esauriti)
Giovedì 24 luglio ore 21.15: Mika (biglietti esauriti)
Venerdì 25 luglio ore 21.15: Vinicio Capossela
Sabato 26 e martedì 29 luglio ore 21.15: Antonello Venditti (biglietti esauriti per il 26)
Domenica 27 luglio ore 21.15: The Kenny Wayne Shepherd Band – unica data in Italia
Per info e biglietti: sito Tener-a-mente
INTERVISTA A VIOLA COSTA
Abbiamo avuto l’opportunità di scambiare qualche battuta via mail con Viola Costa, la direttrice artistica del festival, la quale si è rivelata molto gentile, puntuale e appassionata, come potete leggere qui sotto. Ringraziandola, lasciamo la parola soprattutto a lei.
Tener-a-mente, il festival del Vittoriale giunge alla sua quattordicesima edizione. Come e quanto è cresciuto negli anni? Pensavate, all’inizio, potesse avere un simile successo e una tale longevità?
Tener-a-mente è nato nel 2011 e l’idea fondante è sempre stata la stessa: portare su questo palco grandi artisti internazionali, restituendogli quel posizionamento d’eccellenza che gli veniva riconosciuto negli anni ’70 e ’80. Negli anni la messa a fuoco è andata via via definendosi meglio, parallelamente alla cifra artistica, ma confesso che non abbiamo mai ragionato in termini di longevità. Siamo in questo eterni bambini: perché mai qualcosa di così bello dovrebbe finire? (Lo scrivo sorridendo).
Quale credi sia la grande peculiarità di Tener-a-mente, la cosa che lo rende potenzialmente diverso da altre manifestazioni analoghe?
Penso sia un equo mix di ingredienti ben miscelati. I principali sono lo splendido contesto storico-architettonico e paesaggistico, che aggiunge spettacolo allo spettacolo; la scelta di artisti che si esprimano per reale urgenza espressiva, e non per creare puro intrattenimento; la cura nel creare le condizioni ideali di ascolto, sempre più rare negli affollatissimi ed enormi contesti destinati alla musica dal vivo in estate.
Quali sono i criteri di scelta nell’allestire il cartellone?
Giordano Bruno Guerri, il presidente del Vittoriale che ci ha affidato l’organizzazione del Festival nel 2011, ci ha sempre spronate a rendere omaggio allo spirito del padrone di casa, Gabriele d’Annunzio: un uomo estremamente moderno, appassionato, amante del bello, coraggioso e futurista nel senso letterale del termine. Uno spirito rock ante-litteram, in un certo senso. (Sto sorridendo anche adesso…)
Quattordici anni sono ovviamente molti e, nel comunicato fornito alla stampa, fai riferimento alle recenti difficoltà nell’organizzare concerti, cosa ben nota a tutti gli addetti ai lavori, nonostante l’impressione generale sia quella di un successo clamoroso del comparto live. Vuoi qui riassumere i principali cambiamenti che si sono susseguiti negli anni e, si presume, maggiormente nel post covid?
È un discorso complesso che meriterebbe analisi più precise, ma provo a risponderti riassumendo la questione in due concetti-chiave, per altro correlati, che, mescolati, concorrono a renderci sempre più fanalino di coda a livello europeo: aumento vertiginoso dei costi e assenza di vera cultura (e quindi di vera curiosità) musicale, ma oserei dire artistica.
Se dovessi indicare i concerti organizzati al Vittoriale dei quali se più orgogliosa (e perché) quali indicheresti?
Lou Reed, ospite della prima edizione. Fu il suo ultimo tour in Italia ed era già molto provato, ma non dimenticherò mai l’emozione scatenata dalla sua voce sofferente appena salì sul palco, aggrappato prima a due accompagnatori e all’asta del microfono poi. Gli ultimi ruggiti di un leone vero. David Byrne e St.Vincent, protagonisti di uno tra i concerti più creativi e sofisticati di Tener-a-mente. Keith Jarrett, che, malgrado la sua confermatissima fama di artista esigentissimo, ci concesse perfino un bis. E, a distanza di mesi, ci mandò una mail in cui scriveva che quello al Vittoriale era stato il concerto europeo meglio organizzato. Ne ho ancora una copia appesa in casa… E poi Jeff Beck, il più bel suono di chitarra di sempre, che per anni aveva rappresentato il mio sogno nel cassetto.
Come sempre, anche quest’anno, il programma è vario e si muove attraverso un mix di artisti italiani e internazionali, ma anche di cose più ricercate a fianco di altre più mainstream. Quanto è importante, nel costruire una rassegna di questo tipo, un equilibrio di questo genere?
Più che di una ricerca di equilibrio, questo è il frutto della linea-guida che ispira il cartellone: cercare il meglio, a prescindere dal linguaggio con cui un artista sceglie di esprimersi. Poi, certo, un Festival come il nostro, che si regge per oltre il 90% sulla vendita dei biglietti, non può mai prescindere dalla sostenibilità economica. Ma se inseguissimo quella prima di tutto, oggi saremmo una delle tantissime, anonime rassegne che affollano l’estate italiana.
Dal nostro punto di vista, sono tanti i concerti imperdibili di questa edizione, dai The The a Bill Callahan, passando per la Marcus King Band a Morrissey, giusto per citarne qualcuno. Immagino Morrissey sia stato il più difficile da chiudere, ma vuoi condividere con noi qualche retroscena curioso?
…il bello deve ancora venire! Dovresti farmi questa domanda a Festival concluso. Per ora però ti dico solo una cosa: al pensiero di quello che ci aspetta il 23 luglio, con mia sorella Rita, che organizza con me il Festival, spesso ci ricordiamo vicendevolmente che se ce l’abbiamo fatta anche con Keith Jarrett… Certo, mentre scrivo ho tutte le dita incrociate, credo le abbia incrociate anche il cane…
Il fatto di svolgersi in un luogo splendido quale il Vittoriale, gioca chiaramente una gran parte. Sono molte le persone che vengono ai concerti che poi ne approfittano anche per fare una visita completa del luogo?
Senza dubbio, anche grazie a una convenzione che consente agli spettatori dei concerti di accedere alla visita del Museo o del Parco Monumentale con tariffa ridotta.
Non ricordo se c’era stato qualcosa di simile anche gli altri anni, ma mi sembra cosa bella e molto interessante la serata dedicata alla poesia e alla letteratura Più Luce!. Direi che in questo paese c’è davvero un forte bisogno di cultura e che qualsiasi occasione sia da cogliere al volo! Cosa puoi dirmi al riguardo?
Più Luce! nasce dal desiderio di omaggiare il padrone di casa, Gabriele d’Annunzio, non tanto onorando la sua produzione, quanto il suo genere letterario d’elezione, ovvero la poesia. La curatrice Paola Veneto opera un’accurata selezione di poeti di tutti i tempi e di tutte le provenienze e affida le loro parole a due attori e a un contrappunto musicale dal vivo che da sette anni appassiona moltissimi spettatori. Che nelle ultime tre edizioni sono stati sempre oltre 1300, che è un numero decisamente impressionante: pensa soltanto a quanto piccolo è lo spazio che viene riservato a questo genere letterario in una qualsiasi libreria.
Ho trovato molto interessante i dati sugli spettatori provenienti dall’estero (per i concerti di quest’anno, sono stati venduti biglietti in ben 43 paesi sparpagliati per il mondo NdA). Ritieni siano prevalentemente turisti già in zona o che ci siano anche persone che vengono apposta per assistere a dei concerti in una cornice effettivamente unica?
Dal turismo locale abbiamo un travaso di pubblico veramente minimo, purtroppo. I nostri spettatori sono turisti che si organizzano con ampio anticipo e spesso progettano un viaggio in Italia attorno al pretesto del concerto di un loro artista del cuore. Ne abbiamo evidenza dalle numerose richieste di consigli nel costruire il proprio itinerario, ma anche dal confronto con gli albergatori locali, che in occasione dei concerti registrano considerevoli impennate di prenotazioni per soggiorni brevi proprio da parte di spettatori del Festival.
La grossa novità annunciata quest’anno, in barba alle difficoltà, e il raddoppio di Tener-a-mente a settembre? Bellissima notizia. Come è maturata questa decisione e cosa dobbiamo aspettarci?
«Più alto e più oltre», diceva d’Annunzio. E devi pensare che il presidente del Vittoriale ci chiede da sempre di portare a Gardone Riviera i Rolling Stones! Siamo decisamente abituate a spingere sempre il cuore oltre l’ostacolo, come si suol dire. Prolungare il Festival a settembre è un orizzonte di senso che consideriamo da un po’. Ci fu un primo esperimento diversi anni fa, proprio con il concerto di David Byrne e St.Vincent. Nel 2024 abbiamo sperimentato la residenza di un artista italiano con esiti sorprendenti, non solo in termini di affluenza del pubblico, ma anche della sua provenienza molto eterogenea, esattamente come accade per i nostri concerti in luglio. Adesso non resta che capire quanto concilieranno gli itinerari dei tour europei dei nostri artisti del cuore… ci stiamo lavorando. Le prime novità dovrebbero arrivare poco dopo l’estate.