Recensioni

Thea Gilmore, These Quiet Friends

THEA GILMORE 
These Quiet Friends
Townsend
***

These Quiet Friends è il nuovo album di Thea Gilmore, cantautrice di origine britannica con una carriera pluriventennale alle spalle. Si tratta del suo terzo lavoro dedicato alle cover: vengono infatti rivisitati in chiave acustica brani di Bob Dylan, Bruce Springsteen, Billie Holiday e altri artisti in grado di trasmettere all’autrice, nei momenti difficili, forza e conforto.

L’interesse precipuo di These Quiet Friends risiede nella capacità di Gilmore d’estrarre ogni goccia di emozione dalle canzoni che reinterpreta. Con arrangiamenti minimalisti, l’album mette in risalto la voce della titolare, ora più sicura e raffinata che mai. Da Cabaret di Liza Minelli a Sweet Child O’ Mine dei Guns N’ Roses, ogni brano viene scarnificato in versioni nude, intime, suggestive. Conferendo loro un’interpretazione sincera e delicata, Gilmore riesce a rendere originali brani anche molto conosciuti come Hey, Jealousy dei Gin Blossoms e The Killing Moon degli Echo & The Bunnymen.

L’opera è caratterizzata da una coerenza atmosferica che si riflette nel titolo These Quiet Friends, poiché ogni traccia è come una conversazione introspettiva con le proprie emozioni. Crazy He Calls Me (da Billie Holiday) incorpora l’ukulele in modo languido e sensuale, di Dancing In The Dark (da Bruce Springsteen) viene messo in evidenza il senso di solitudine attraverso una parafrasi spoglia e meditativa.

La scelta di interpretare canzoni che l’hanno aiutata a superare momenti critici, e in particolare le vicende legate al suo divorzio, serve a Gilmore per stabilire il tono generale dell’album, che esplora la fragilità, il recupero e la riscoperta di sé. These Quiet Friends non stravolgerà il panorama musicale, ma spicca quale testimonianza della capacità di Gilmore nel reinventare le canzoni altrui affinché queste rispecchino la sua stessa evoluzione artistica e personale.

Benché alcune interpretazioni possano sembrare prevedibili, profondità e autenticità rendono questo lavoro una riflessione potente sulla musica come salvezza. Con These Quiet Friends, Gilmore non solo celebra le canzoni che l’hanno segnata, ma anche il proprio viaggio di resilienza e crescita, consolidando ulteriormente la sua posizione come interprete sensibile e capace della scena musicale britannica.

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