Recensioni

Wild Mountain Mystics, Fire & Honey

WILD MOUNTAIN MYSTICS
Fire & Honey
Blackbird
*** ½ 

Bel debutto di un duo della California meridionale, promotore di una roots music (in chiave Americana) dalle influenze appalachiane, attivo dal 2013. Lo compongono Lisa Miller, songwriter, cantante e multistrumentista, e Rick Deering, autore, chitarrista e batterista, entrambi con solide esperienze alle spalle — frutto di numerose apparizioni live, capillari frequentazioni di eventi open air, fiere di strada, circoli assortiti.

Nelle canzoni dei Wild Mountain Mystics lo spirito della tradizione viene esaltato da un profondo rispetto per la musica e per le sue virtù terapeutiche; il forte feeling con gli anni ’70, inoltre, istituisce un chiaro richiamo ai genuini valori espressi dall’esperienza di Woodstock. Fire & Honey, prodotto da Rick e Lisa insieme a Ed Tree, che suona anche basso e chitarre elettriche, piace, intriga, appaga. 10 i pezzi che ne fanno parte, tutti originali tranne uno.

La title-track, in apertura, è una gioiosa, brillante e spigliata canzone che racconta l’inizio di un’avventura romantica. Ottimo il lavoro dei diversi strumenti che la sostengono — pianoforte, chitarre, mandolino, lucidissimi e romantici. If You Can Bluff, squisito pezzo di Americana blues dal forte accento montanaro (scelto come singolo di lancio), viene cantato da Rick e mette in evidenza la chitarra elettrica, lanciando altresì un messaggio di fede e speranza nella vita di tutti i giorni. Love Takes Over The Night è una folk song dal sapore malinconico e zingaresco, proposta con successo a due voci. In Hangin’ On A Star, che si fa notare per la sua sottile vena psichedelica, alle lead vocals di Rick rispondono molto bene i vocalizzi di Lisa.

What Our Love Can Do, ballata folk cantata da Lisa con intensità e pathos, è dedicata alla ricerca di autenticità; Love Is The Law è uno scorrevole, solido brano elettrico benissimo arrangiato (la voce di Rick in primo piano, belle armonie corali e un efficace assolo chitarristico finale). Take My Love Forever è una trascinante blues ballad dal feeling appalachiano, con il mandolino sugli scudi. Strumento di nuovo protagonista anche in Just Lay It Down, altro motivo bluesy dalla presa garantita dove è tutto un brillare di note e suoni.

May We All Meet Again è un ottimistico saluto corale, colorato d’Irish folk, che si vorrebbe subito risentire per la sua esplicita tenerezza. Un cenno alla cover di All You Need Is Love dei Beatles, apprezzabile per la sua andatura elettroacustica e la rinnovata verve pop che la rendono piacevole, gradevole e in qualche modo ancora attuale, perché mantiene la luminosità e la brillantezza dell’originale. Da notare lo sporadico utilizzo del sitar.

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