Recensioni

Woody Guthrie, Woody at Home Vol. 1+2

WOODY GUTHRIE
Woody At Home Vol. 1+2 
2CD, Shamus 
****

Documento sonoro prezioso, inedito, queste registrazioni domestiche sono state effettuate fra il 1950 e il 1951 nell’appartamento di Beach Haven, a Brooklyn, quando le prime avvisaglie del morbo di Huntington incominciavano ad affliggere il songwriter. Senza finalità commerciali, ma con il solo proponimento di presentare, a un nuovo editore, un’introduzione probante alla sua musica. Microfono, registratore a bobine, per sessioni sulle quali gli interventi tecnologici hanno operato miracoli.

L’insorgere della malattia impedì a Woody Guthrie di pubblicare queste incisioni, svolte in solitudine, accompagnato dalla chitarra e in qualche circostanza anche senza. 22 tracce distribuite su due CD, di cui 13 composte da Guthrie. Topical songs, brani di fervente protesta, qualcosa riguardo anche all’amore (soprattutto se rifiutato). L’episodio più saliente di una scaletta di grande fascino, che restituisce l’uomo nella nudità dei suoi problemi e di un’inesausta passione, è la versione di Deportee, scritta un mese dopo l’incidente. Unica registrazione disponibile e proposta in una versione embrionale, con una melodia accennata e comunque diversa rispetto a quella conosciuta, poiché solo più avanti Martin Hoffman inserì il noto motivo cantato da Pete Seeger lungo i suoi concerti. Al disastro aereo — 28 gennaio 1948 — sul Canyon di Los Gatos, catena montuosa del Diablo, California, nessuno sopravvisse: 28 messicani prossimi al rimpatrio, raccoglitori stagionali di frutta, furono lasciati, anonimi, in una fossa comune. I resti dell’equipaggio rispediti alle famiglie.

Il primo album contiene brani noti come Great Ship, dedicata all’affondamento del Lusitania il 7 maggio 1915 proveniente da New York e colpito da un siluro tedesco al largo delle coste meridionali d’Irlanda. 1400 vittime che avevano sfidato il blocco teutonico. Pastures Of Plenty del ‘41, da dove fu tratto il verso «veniamo con la polvere e andiamo col vento». Come un apologo esopiano o evangelico, Backdoor Bum And The Big Land Lord indica lo storyteller. Senza musica. I’m A Child Ta Fight rappresenta il Guthrie più combattivo, così come Biggest Thing That Man Has Ever Done, ritratto di un uomo universale, simbolicamente presente alle lotte dell’umanità, dalle pagine bibliche a Hitler.

Nell’attualità bruciante delle invettive e degli squarci poetici, il secondo CD presenta pezzi meno noti, fra i quali spiccano lo spiritual Ain’t Afraid To Die («non ho paura di morire, ho paura di morire solo»), colloqui su Freud e con Einstein, la cadenzata Forsaken Lover (ballata poi incisa da Kate Wolf). Canzoni contro la guerra, riflessioni senza chitarra e l’infrangibile scudo contro ogni totalitarismo, pregiudizio, razzismo. L’ascolto è un’esperienza che completa il ritratto di W.G., ancora ricco di fremiti, in una dimensione intima, sommessa. Racconta la nipote Anna Canoni, occupata nella tutela e divulgazione del patrimonio familiare, «mio nonno ha scritto che una canzone non è altro che una conversazione che puoi ripetere più volte».

Questo mese

INDICE BUSCADERO

The Junior Bonner Playlist

Backstreets Of Buscadero

Facebook

ADMR Rock Web Radio

La Linea Mason & Dixon blog

Rock Party Show Radio