Recensioni

AA. VV., Bobo Yéyé: Belle Epoque In Upper Volta

Bobo YéyéAA. VV.
Bobo Yéyé: Belle Époque In Upper Volta
Numero Group/Goodfellas 3CD/LP + book
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Incastonato tra Niger, Mali, Costa d’Avorio, Ghana, Togo e Benin, l’Alto Volta divenne colonia francese nel 1896. Nazione poverissima, funestata da malaria ed altre malattie, in larga parte costituita da una savana arida, solo bagnata dai tre affluenti del fiume Volta, fino a quel momento era rimasta fondamentalmente isolata e divisa fra varie tribù. Coi francesi arrivò la ferrovia e, poco alla volta, le cose iniziarono a cambiare anche in quella fetta d’Africa. Scendendo nel particolare, in Alto Volta bisognerà aspettare fino agli anni ’30 del 900 perché i binari arrivino nei suoi territori, nella fattispecie fino alla città di Bobo-Dioulasso che, pertanto, pur senza essere la capitale della nazione, un po’ alla volta si configurò quale centro e laboratorio di mescolanza culturale. Come è facile immaginare, forte impatto lo ebbe l’arrivo della musica straniera, in particolare sotto forma di jazz, musica francese, marce militari, valzer e bolero.

A partire dalla metà degli anni ’30, i musicisti locali iniziarono a prendere confidenza coi nuovi linguaggi e i nuovi strumenti portati dagli occidentali e presero a formare le prime orchestre, mescolando quelle musiche coi peculiari linguaggi e strumenti autoctoni. È nel fermento di questi anni che troviamo le radici delle formazioni e della musica testimoniata da questo ennesimo, bellissimo boxset della Numero Group, Bobo Yéyé: Belle Époque In Upper Volta. Quando nel 1960 l’Alto Volta riesce a tornare indipendente, le nuove generazioni di musicisti, a Bobo-Dioulasso, senz’altro partono dalle esperienze precedenti di formazioni come l’Ivoire Jazz Orchestra o Le Rossignol, ma tingono il tutto coi venti di rinnovamento in arrivo dall’estero: il rock’n’roll e l’R&B americano, la musica cubana, lo yéyé, aggiungendovi inoltre una nuova consapevolezza politica e una sana voglia di divertirsi.

È in questo fermento che va a scandagliare questo triplo CD (o LP), nello svilupparsi di nuovi linguaggi musicali giovanili. Il primo disco è dedicato a quella che è stata probabilmente la formazione più famosa e influente di tutto l’Alto Volta, ovvero l’Orchestre Volta-Jazz. Fondata grazie alla visione del chitarrista Idrissa Koné, l’orchestra fu tra le poche che riuscì a registrare oltre venti singoli e un album, lasciandosi dietro un’eredità importante per i posteri. Oltre a questo, però, fu anche l’ensemble nel quale si formarono la gran parte dei musicisti più importanti della scena, alcuni dei quali presero poi altre strade. Attiva dai primi anni ’60, fin poco oltre la metà dei ’70, fu autrice di una musica che mescolava le tradizioni regionali come quelle Senufo e Mandingo, con elementi di musica afro-cubana (popolarissima all’epoca, grazie all’arrivo delle navi mercantili dai Caraibi), rumba congolese, jazz, ma pure rock, rhythm & blues e canzone francese. Un miscuglio eccitantissimo, assai ben testimoniato dalle dieci tracce qui contenute.

Tra i personaggi più importanti, tanto da riuscire praticamente a scalzare Koné dalla sua posizione di band leader, passati per la Volta-Jazz, senza dubbio ci fu Coulibaly Tidiani, straordinario e duttile vocalist che, nella prima metà degli anni ’70, si mise a capo della sua Authentique Orchestre Dafra Star, a cui è dedicato il secondo disco. Si sente, qui, che siamo già nel decennio successivo; le nove tracce ci parlano di una musica fortemente ipnotica, cantata sia nello slang Diala che in francese e guidata dal suono degli strumenti cromatici, dei fiati, della chitarra e delle percussioni, oltre che ovviamente dalle melodie di Coulibaly. Otto le tracce qui contenute per raccontarci la loro epopea, da una De Nwolo assolutamente straordinaria nei suoi intrecci strumentali e vocali; passando per una Sie Koumgolo dal groove così pulsantemente scandito, tanto da essere un pezzo perfetto anche per un fan del post-punk; per arrivare ad una Si Tu Maime che unisce una chitarra elettrica liquida al romanticismo della chanson francaise.

Il terzo disco propone una panoramica su altre formazioni (Echo Del Africa, Les Imbattables Leopards, Ouedraogo Youssef, Idy-O-Idrissa) sulle quali, per motivi di spazio, non possiamo soffermarci più di tanto, ma delle quali non possiamo che dire tutto il bene possibile. Non possiamo soffermarci, anche perché Bobo Yéyé non si limita ad essere una bellissima antologia musicale, ma aggiunge al tutto anche uno stupendo e lussuoso libro fotografico (e pertanto la versione consigliata è quella in vinile) contenente, oltre alle note storiche e discografiche, soprattutto le bellissime foto realizzate all’epoca da Sory Sanlé, tra ritratti posati in studio, alcune foto notturne su auto e moto e immagini carpite alle feste e ai concerti della gioventù voltaica.

Nell’agosto del 1983, un drappello di 250 militari guidati da Thomas Sankara rovesciò, tramite un relativamente non violento colpo di stato, il governo del paese, trasformando il poverissimo Alto Volta in quello che oggi è conosciuto come Burkina Faso. Ma questa è un’altra storia…

Box consigliatissimo e ottima idea regalo per Natale.

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