In Concert

Calibro 35 live a Milano, 26/11/2022

A ormai due anni dalla scomparsa del compositore, arrangiatore, direttore d’orchestra e musicista Ennio Morricone, senza tema di smentita uno degli italiani più conosciuti al mondo, non accenna minimamente a placarsi l’affetto e l’amore nei suoi confronti e in quello per la sua musica.

Da questo punto di vista, il 2022 è stato indubbiamente un anno morriconiano, dapprima con l’uscita del bellissimo film documentario diretto da Giuseppe Tornatore “Ennio”, poi con i due volumi di Scacco al Maestro, omaggio dei Calibro 35 alle sue colonne sonore per il cinema, i quali poi quelle musiche le hanno pure portate sui palchi di tutta Italia, con una prima tranche di date quest’estate e una ricca appendice autunnale.

Conoscendo la perizia tecnica della band e avendo apprezzato i due dischi da loro realizzati sul tema, tanta era la voglia di intercettarli dal vivo e quindi non ci siamo fatti sfuggire l’occasione quando sono passati da Milano, tra l’altro in una sala prestigiosa e dall’ottima acustica quale la Sala Verdi del Conservatorio.

E l’attesa è stata indubbiamente ripagata da un concerto all’altezza delle aspettative. Insieme ai Calibro 35 – Enrico Gabrielli (tastiere, fiati, synth, percussioni, fischio, voce), Massimo Martellotta (chitarra, synth, tastiere), Fabio Rondanini (batteria), assente Luca Cavina, egregiamente sostituito per l’occasione da Roberto Dell’Era degli Afterhours al basso – c’erano la bravissima Valeria Sturba a theremin, violino e voce, l’efficace Paolo Raineri alla tromba e il sempre precisissimo Sebastiano De Gennaro alle percussioni e al vibrafono. Una formazione assolutamente perfetta per dare vita alle musiche del Maestro.

La sala è piena e, seppur non sold out, si respira l’aria delle occasioni speciali. Sono passate le 21 da una ventina di minuti quando i musicisti si dispongono sul palco, dando l’impressione di configurarsi come una piccola orchestra. Alle loro spalle un tendone rosso cremisi a far da semplice scenografia e a garantire un gran bel colpo d’occhio assieme al gioco di luci. Giustamente nessuna immagine tratta dai film viene proiettata, scelta che sarebbe stata unicamente didascalica. Quindi, parola soltanto alla musica.

Come chi conosce l’opera di Morricone sa bene – e nel film di Tornatore la cosa viene evidenziata egregiamente – anche stando solo alla musica da film, il Maestro ha saputo muoversi tra stili e sonorità anche molto diverse fra loro, passando dalle musiche per gli spaghetti western che tanta influenza hanno poi avuto anche su molto rock, alle improvvisazioni jazz, da escursioni avanguardiste – consone al suo background artistico – a cose più melodiche e persino legate alla musica leggera.

Così come nei due volumi del loro omaggio, anche dal vivo i Calibro 35 hanno inteso veleggiare fra le varie anime della musica di Morricone, non limitandosi alle pagine più note, che pure ci sono state, quanto piuttosto andando a scandagliare anche quelle più oscure e difficili.

Aperto dalla splendida Arena, seguita da Svegliati e uccidi e da Passaggi nel tempo, il concerto si è quindi mosso dedicando una sezione ai celeberrimi western di Leone col terzetto Per un pugno di dollari, Per qualche dollaro in più e Il buono, il brutto e il cattivo, per poi tuffarsi in tutt’altre atmosfere con La classe operaia va in paradiso, Cosa avete fatto a Solange? e Lucertola, dimostrando sempre quel mix di rispetto e voglia di far proprie queste musiche che avete potuto sentire nei due Scacco al Maestro.

Non devo certo stare a sottolineare qui la bravura di musicisti quali Gabrielli e Martellotta, o il drumming sempre strepitoso di Rondanini, così come quello degli ospiti qui chiamati ad aiutarli, ma almeno una parola me la concedo per Valeria Sturba, ottima nel far cantare il theremin o nel muoversi sulle corde del violino, ma bravissima anche come cantante, intanto a sostituire brillantemente Mina nella cover graditissima di Se telefonando, ma anche nei vocalizzi di Metti una sera a cena, tra l’altro due episodi non compresi nei dischi dei Calibro 35 di cui abbiamo parlato.

Proprio quest’ultima fa da apripista alla straordinaria e commuovente C’era una volta il West, per chi scrive una delle composizioni più intense di Morricone, qui resa magicamente attraverso la voce magnetica di Diodato, ospite sul palco per questo solo pezzo.

È poi la volta del bis, con una Mio caro assassino anch’essa non compresa nei due Scacco al Maestro, la ficcante e allucinata Trafelato e infine con le note d’armonica e le twanging guitars di L’uomo dell’armonica, a chiudere tra i brividi un’ora e mezza di show che indubbiamente avremmo voluto si prolungasse ancora un po’.

Poi arriva il momento delle ovazioni, con tutti i protagonisti e gli amici sul palco, compreso quel Tommaso Colliva produttore, ideatore e fondatore della band, sempre presente al loro fianco, a godersi l’appassionato e meritatissimo plauso del pubblico ormai in piedi. Bellissima serata, da ricordare.

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