Recensioni

Eric Clapton, I Still Do

clapton_istilldoERIC CLAPTON
I Still Do
Bushbranch/Surfdog Records
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C’era molta attesa per il disco che Clapton avrebbe pubblicato, dopo la sua decisione di abbandonare le scene, di smettere di esibirsi dal vivo. L’ultimo disco, il tributo a JJ Cale, Breeze (2014), era indubbiamente un bel disco, come d’altronde anche il precedente, Old Sock, che risale ormai al 2013. Dopo alcuni anni di magra, Clapton ci ha abituato bene, incidendo sempre dischi di buona qualità, alcuni meglio di altri, ma non più sotto il livello di guardia come era accaduto per Pilgrim, Reptile e Back Home, per citare i più recenti.

Diciamo subito che I Still Do è un bel disco, sullo stesso piano di Old Sock, anche di Breeze, superiore a Clapton (2010) e Road to Escondido, l’album del 2006, inciso assieme a JJ Cale. I Still Do è un album di ballate (ma anche di brani blues), suonate splendidamente, cantate bene e prodotte in modo sapiente da Glyn Johns. Infatti, a (quasi) quarant’anni di distanza da Slowhand (1977), Eric celebra il suo ritorno in studio assieme al grande produttore Glyn Johns (che avrebbe poi prodotto anche Backless (1978). I Still Do ha il suono di Glyn Johns, molto classico, assolutamente curato, ed Eric è in studio insieme a gente di indubbia classe, come Henry Spinetti (batteria), Dave Bronze (basso), Andy Fairweather Low (chitarra elettrica e acustica), Paul Carrack (organo hammond), Chris Stainton (tastiere), Simon Climie (tastiere), Dirk Powell (fisarmonica, mandolino), Walt Richmond (tastiere), Ethan Johns (percussioni).

Oltre alle voci di Michelle John, Sharon White e Angelo Mysterioso (che canta in I Will Be There). Quando si è sparsa la notizia che Angelo Mysterioso era nel disco disco di Eric, tutti hanno pensato a George Harrison, che già era apparso sotto lo pseudonimo di L’Angelo Misterioso, cantando in Badge dei Cream (ma quello era L’Angelo Misterioso, questo è Angelo Mysterioso). Ma George è morto nel 2002 e Clapton stesso, tramite Facebook, ha smentito che potesse essere lui. Si vocifera, ma al momento nessuno lo ha confermato, che potrebbe trattarsi di Dhani Harrison, figlio di George.

Trovi l’articolo completo su Buscadero n. 389 / Maggio 2016.

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