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GO.GO.GO. di Aleksandr Sokurov al CRT Teatro dell’Arte di Milano

untitledSe come noi, oltre che appassionati di musica, lo siete anche delle altre arti, dalla letteratura al cinema, dalla pittura al teatro, il nome di Aleksandr Sokurov non vi risulterà di certo sconosciuto. Probabilmente è il più noto e celebrato dei registi contemporanei russi, amico di quel Tarkovskij del quale viene considerato l’erede artistico e autore di una filmografia ricca e complessa. Val qui la pena segnalare i suoi numerosissimi documentari (tra la fine degli anni ’70 e fin quasi alla fine degli ’80 spesso osteggiati e censurati dalle autorità sovietiche); il poetico ciclo delle “Elegie”; i suoi tanti capolavori, dal visionario “Madre e figlio” che lo fece conoscere al pubblico internazionale; passando per la trilogia sulle dittature della storia (“Moloch”, “Toro” e “Il Sole”, rispettivamente dedicati a Hitler, Lenin e Hirohito); senza dimenticare “Faust” , Leone d’Oro a Venezia; e pellicole particolarissime come “Arca Russa”, girato in un unico piano-sequenza di 90 minuti dentro l’Hermitage, o come il recente “Francofonia”, ambientato invece nel Louvre durante l’occupazione nazista.

Ora, per la prima volta, Sokurov si dedica a una regia e a un’adattamento teatrale (anche se in passato ha avuto esperienze nel campo della lirica). La scelta è caduta sul testo teatrale “Marmi”, l’unico di Iosif Brodskij, giusto in occasione del ventennale dalla morte del poeta e drammaturgo russo, poi naturalizzato statunitense. In realtà “GO.GO.GO.”, questo il titolo dello spettacolo che andrà in scena dal 7 al 30 ottobre al CRT Teatro dell’Arte di Milano (il teatro che ha fortemente operato fin dall’inizio perché questo progetto si concretizzasse), è qualcosa di più e di diverso. Stando alle notizie che sono state diffuse, prende liberamente ispirazione dalla piece di Brodskij, ma vi aggiunge altri testi poetici dello stesso autore, nonché altri elementi del tutto peculiari, tanto da farne alla fine un’opera assolutamente sokuroviana.

Ecco come viene presentata in cartella stampa: “In GO.GO.GO sono in scena due protagonisti, Tullio e Publio, che, opposti per origine, cultura e carattere, fanno della tensione insita nella loro diversità (romano l’uno e barbaro l’altro, anche se i loro ruoli talvolta si confondono e si invertono) la ragione stessa della loro sopravvivenza in una assurda condizione umana. Il loro aspetto è strano, ibrido. Topi che sembrano uomini, o forse uomini che sembrano topi. Predatori, carnefici invece di prigionieri, entrano in dialogo con il poeta stesso sullo sfondo vivido della vita quotidiana di una città italiana. Perché in GO.GO.GO., oltre ai due protagonisti, in scena ci sono gli abitanti della città (Vicenza? Roma? È una città italiana che raffigura un intero universo, che si può leggere come Italia, Europa o, più in generale, il Vecchio Mondo). Il serrato confronto dialettico tra Tullio, Publio e il mondo circostante permette a Sokurov di generare una trama di situazioni dove trovano posto le illusioni, gli errori, le speranze. Il tempo, lo spazio ma anche la libertà, la costrizione, la vita del corpo e quella dello spirito. La capacità creativa di Sokurov ne fa l’occasione per portare in scena anche figure iconiche del cinema italiano, mentre scorrono in filigrana immagini di un celebre film di culto”.

fotocorriere1-k0z-u432303334847294tf-1224x916corriere-web-sezioni-593x443La mattina del 5 ottobre, presso il foyer del Teatro dell’Arte, Sokurov stesso, assieme al presidente del CRT Severino Salvemini, al curatore artistico Franco Laera, agli attori e ai vari collaboratori che gli hanno dato una mano, ha incontrato la stampa per parlare dello spettacolo. L’incontro è stato illuminante, intanto perché ha chiarito assai bene come il Maestro concepisca uno spettacolo teatrale, ovvero come un organismo vivente, un opera mutante. GO.GO.GO., a cui non a caso ora è stato aggiunto il sottotitolo “Brodskij Miraggi”, era stato infatti inizialmente concepito (e dove è andato in scena per la prima volta) per gli spazi giganteschi del palladiano Teatro Olimpico di Vicenza (ben 24 metri di scena). Spostandosi di teatro in teatro GO.GO.GO. subirà aggiustamenti e mutazioni. Quello di Milano è l’esordio in uno spazio scenico più convenzionale, ma ovviamente poi si sposterà altrove. Sokurov ha splendidamente spiegato la sua difficoltà nei confronti di questo aspetto della cosa, dicendo che è come se “la stessa donna partorisse lo stesso figlio in luoghi diversi”, a rimarcare quanto la location abbia grossa importanza nel dar corpo alla propria visione.

Nelle parole del regista e dei vari intervenuti si è ben intuita la complessità dello spazio scenico, con ben due cori e numerose comparse a dar corpo all’identità cittadina (a Vicenza erano ben 60, a Milano, giocoforza, non credo potranno essere altrettante, ma le risposte alle domande della stampa sono sempre state un po’ sibilline, anche se hanno escluso qualsiasi intervento video a simulare la presenza di più persone).

Per il resto, le parole di Sokurov si sono indirizzate fortemente verso l’apprezzamento di tutti i suoi collaboratori, di tutti gli attori, rimarcando come un’operazione del genere non possa mai essere il frutto di una sola mente. Ha parlato del suo amore per l’Italia ed in particolar modo per il cinema dei nostri grandi Maestri (Fellini, Antonioni, Visconti, Pasolini quelli citati), non mancando di tirare qualche ironica frecciatina al nostro essere dei gran chiacchieroni (da tutti i punti di vista). Ha tessuto un particolare elogio alla dolcezza delle sue attrici, autentico contraltare di personaggi maschili forti e severi.

Infine, a domanda precisa, ha confermato la sua intenzione di girare un film in Italia. Tra le varie idee, ha detto, una è quella di fare un film in Vaticano. “Ho dei dubbi che il Vaticano possa acconsentire, perché si tratterebbe di un film che racconterebbe le storie delle alte gerarchie ecclesiastiche e che impatterebbe sulla suscettibilità dei cattolici di tutto il mondo, toccando concetti e valori molto profondi” Al momento però si tratta solo di idee, con nessuna trattativa, specialmente economica, messa ancora sul tavolo.

In attesa che la cosa si possa concretizzare, l’appuntamento irrinunciabile è ovviamente con GO.GO.GO al CRT Teatro dell’Arte di Milano, come detto dal 7 al 30 ottobre.

Per qualsiasi ulteriore info o per l’acquisto dei biglietti, l’invito è collegarsi a questo sito.

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