Recensioni

Grateful Dead, Fare Thee Well

dead-fair-thee-wellGRATEFUL DEAD
Fare Thee Well
Rhino 3 CD/2 DVD
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Quest’anno, per celebrare il cinquantesimo anniversario i Grateful Dead si sono riuniti per fare cinque concerti, per sancire il loro eterno omaggio al loro leader Jerry Garcia, per suonare per la propria gente, che ancora li ama. E come se li ama. I concerti, cinque, hanno avuto un successo clamoroso. Più di cinquecentomila persone, nelle cinque serate: due in California, Santa Clara, tre a Chicago, nello storico Soldier Field. Hanno fatto girare il loro repertorio, cinque scalette diverse con solo qualche ripetizione. Cinque concerti formidabili.

Questo triplo ci presenta la serata finale, quella del 5 Luglio 2015 al Soldier Field di Chicago. Quella che abbiamo visto al cinema anche in Italia, l’abbiamo vista in differita, solo qualche ora dopo che era stato suonata. È stato bello, molto bello, quasi fossimo anche noi nel Soldier Field. Solo che eravamo in un cinema, comodamente seduti, quindi ce lo siamo proprio goduto. Il triplo CD, e il conseguente doppio DVD, replicano per filo e per segno la serata.

Trey Anastasio, e chi se non lui, al posto di Jerry Garcia. Non è la stessa cosa, ovvio, ma Trey è un fan di Garcia, oltre che un grande chitarrista e un uomo molto misurato. Niente smancerie, nessun gesto plateale, solo la musica, il sorriso sulle labbra e tanta passione. Chiudendo gli occhi quasi c’era Jerry davanti a noi. Ho detto quasi, ovviamente. Gli altri erano quattro originali: Bob Weir, ora diventato il leader, Phil Lesh, Bill Kreutzmann e Mickey Hart. Aggiunti Jeff Chimenti e Bruce Hornsby, entrambi alle tastiere.

Il concerto è bello, anzi è splendido. I Grateful Dead sono la più grande band Americana di sempre, amati e glorificati, seguiti da milioni di fans (ne hanno tantissimi anche in Europa). La loro fama, anche dopo la morte del leader, è andata sempre aumentando. Hanno venduto milioni di dischi e le loro pubblicazioni vanno sempre esaurite. Un caso unico nella storia della discografia. Fare Thee Well è una celebrazione festosa: la band si cala nello stadio e, di fronte a una folla adorante, fa un concerto di quasi quattro ore in cui scorrono pagine di storia della nostra musica.

China Cat Sunflower apre la serata. Un brano storico che si apre lentamente, come una margherita e che sfoglia le sue note in modo caldo. Non c’è più la psichedelia, ma il suono della band è quello, inalterato, pieno di fascino, con il suo passo lento, che cresce nota dopo nota. Il riff originale, unico, dà subito il metro di quello che andremo a sentire. E’ vero, Bob e Phil non hanno più la voce di una volta, ma ci importa poco. C’è la musica, unica, incredibilmente unica, a fare la differenza. Si vede subito che Trey è in parte, e come. I Know You Rider, che va avanti per diversi minuti (supera i sette, come il brano precedente), è puro godimento. Tra folk, rock e radici, è una delle mie canzoni favorite di sempre e la sua bellezza rimane incontaminata, anche senza Jerry. Il riff delle chitarre, Anastasio e Weir, vale tutto.

Trovi l’articolo completo su Buscadero n. 384 / Dicembre 2015.

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