Recensioni

La serie Revisionist History di Matador Records: le prime tre uscite

PAVEMENT
SENSITIVE EURO MAN AND BRINK OF THE CLOUDS/CANDYLAD
MATADOR 
***
GUIDED BY VOICES
ALIEN LANES
MATADOR
***1/2
YO LA TENGO 
ELECTR-O-PURA
MATADOR
****

Matador Records ha inaugurato una serie di ristampe denominata Revisionist History attraverso la quale riportare nei negozi in nuove edizioni in vinile alcuni dei più celebrati articoli del proprio catalogo. Le prime tre uscite vedono coinvolte tre delle loro band più note e i loro album del 1995, così da festeggiarne il venticinquennale, sia pur con un pizzico di ritardo rispetto alle originali date di pubblicazione (che furono tra aprile e maggio).

Mentre per Guided By Voices e Yo La Tengo vengono ristampati gli album interi, Wowee Zowee dei Pavement non viene trattato allo stesso modo (anche perché già omaggiato con una Deluxe Version anni fa), ma viene ricordato attraverso un singolo da collezione, tirato in sole 3000 copie in Picture Disc, dove trovano posto tre pezzi non facenti parte l’album originale, ma già apparsi nella versione espansa del 2006. Sul lato A c’è Sensitive Euro Man, una slacker ballad tipica della band di Malkmus, mentre sul lato B appaiono fuse tra loro Brink Of The Clouds  e Candyland, accomunate da un sentire psichedelico, più free e schizzata la prima, più pop la seconda. Come dicevamo, più che altro per collezionisti.

Alien Lanes è un classico dei Guided By Voices di Robert Pollard. Esordivano su Matador avendo già alle spalle svariati album e un disco come Bee Thousand che li aveva portati all’attenzione di critica e pubblico. Con la consueta incoscienza che non hanno mai realmente perso, stipavano in quaranta minuti la bellezza di ventotto canzoni, stracolme di idee melodiche che altri avrebbero usato per allestire almeno tre o quattro album. Fedeli a un’estetica lo-fi, Pollard e compagni invece stavano quasi perennemente sotto i due minuti di durata (cinque le eccezioni, comunque sotto i tre) e lungi dal dilungarsi a rifinire i vari pezzi, sperperavano le idee affastellando un brano via l’altro come presi da un irrefrenabile spirito creativo che gli impediva di riposare sugli allori.

Il brillante classicismo della scrittura bacia comunque la maggior parte delle canzoni, da pezzi rock chitarristici e solari come Game Of Pricks, A Good Flying Bird, Closer You Are o la splendida Motor Away, fino a ballate come The Ugly Vision, King And Caroline  o Straw Dogs, fino a pezzi mega distorti come Watch Me Jumpstart o super sixties come As We Go Up, We Go Down. Sono fiammate poco rifinite (secondo i canoni classici), a volte troncate brutalmente o così brevi da lasciare spiazzati, ma anche per queste ragioni, tali da perdercisi dentro.

Infine Electr-O-Pura degli Yo La Tengo, per chi scrive una delle perle nella discografia della band del New Jersey e uno degli album più belli degli anni 90. Anche loro avevano già diversi lavori alle spalle ed erano reduci da un altro disco meraviglioso quale Painful. Proprio perché pubblicato tra quest’ultimo e l’altro capolavoro I Can Hear The Heart Beating As One, vi capiterà di sentir definire Electr-O-Pura un disco non del tutto a fuoco o comunque di transizione. Non credeteci!

Nelle quattordici canzoni di Electr-O-Pura gli Yo La Tengo davano sfogo, quello si, forse un po’ schizofrenicamente, alla doppia anima della loro musica, quella più narcotica e intima, sognante e onirica, e quella invece più distorta, selvaggia e folle, acidissima. Su quest’aspetto dicotomico, la band di Ira Kaplan e Georgia Hubley tutt’ora vive e costruisce i propri magistrali concerti, nei quali, molti pezzi di questo album, ancora furoreggiano. La chitarra di Kaplan insegue visioni verlaniane, ma, a seconda degli episodi, sa farsi pure ferocemente free, tagliente, posseduta dal feedback, oppure dolce e limpida.

È comunque soprattutto la bellezza dei vari pezzi a rimanere, da ballate velvettiane come The Hour Grows Late o Don’t Say A Word (Hot Chicken#2) a pezzi dream pop come Pablo And Andrea o l’ipnotica (Straight Down To The) Bitter End, passando per la psichedelia di Decora, la reiteratività krauta della tagliente Flying Lesson (Hot Chicken#1), l’organo schizzato della folle False Alarm, l’impeto della cavalcata elettrica Blue Line Swinger, ovviamente senza dimenticare quello che nel mio universo ideale sarebbe il singolo perfetto, ovvero Tom Courtenay.

In quest’edizione, i suoi 58 minuti di durata vengono spalmati su due LP, per offrire una resa sonora massima. Infine vi ricordiamo che anche se non ci sono bonus tracks, la pubblicazione di questi dischi viene accompagnata dalla condivisione di materiali vari (video, documentari, esibizioni live etc) attraverso i canali dell’etichetta. Già annunciati, inoltre, le prossime tre ristampe, le quali vedranno protagonisti Chavez, Bailter Space e Mary Timony. Stay tuned!

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