Recensioni

Ryan Bingham, Fear and Saturday Night

binghamRYAN BINGHAM
Fear and Saturday Night
Thirty Tigers
***½

Tre anni dopo Tomorrowland. Cinque anni dopo avere lasciato la Lost Highway, Ryan Bingham rialza la testa. Fear and Saturday Night è un bel disco, un disco che riprende le tematiche dei primi lavori (Mescalito, Roadhouse Sun e Junky Star) e lascia da parte Tomorrowland. Quel disco, prodotto da Justin Stanley, ormai si può considerare un errore di percorso, con il suo suono molto elettrico, le canzoni vuote e ripetitive, la produzione troppo invadente. Questa volta Ryan ha realmente voltato pagina. Ha lasciato la sua band, i Dead Horses, per fondare un nuovo gruppo e si è messo anche con un produttore diverso, anche più esperto. La nuova band comprende elementi dei Rose Hill Drive, un gruppo blues rock non molto noto, quindi sidemen texani: ci sono nomi già noti come Jedd Hughes e Daniel Sproul. Jim Scott,il produttore, ha già lavorato con Tom Petty (Wildflowers), Wilco (Wilco The Album), Dixie Chicks: quindi un uomo di maggiore esperienza, con un gusto superiore, per quanto riguarda il suono.
E Fear and Saturday Night è uno dei dischi più belli di Ryan. Meno rock dei precedenti, si focalizza su alcune ballate di indubbio spessore: dall’iniziale Nobody Knows My Trouble alla toccante Broken Heart Tattoo, una saga autobiografica dove il nostro rammenta i suoi genitori, morti entrambi. Il disco ha un bel suono, chitarre in evidenza ed un respiro melodico che rammenta le cose migliori di Ryan. Non è Mescalito, era anche il primo, ma poco ci manca. Dal rock Top Shelf Drug, alla tersa bellezza di Island in The Sky, dove le chitarre sono liriche. Poi c’è la sorprendente Adventures of You and Me,con la fisarmonica di Jose “Pepe” Carlos in bella evidenza. Una brano che non ti aspetti, che sembra uscito, non fosse per la voce, roca e affascinante di Ryan, da un disco dei Texas Tornados. Ritmo e Messico.
Fear and Saturday Night (la canzone) è una solida ballata notturna, arpeggiata sulla chitarra, cantata con molta intensità e con la voce più roca del solito. My Diamond is Too Rough si può prendere come fulgido esempio del suono attuale di Bingham. rock, ma suonato in punta di dita, con la chitarra che tesse le melodia in modo soffice e la band che gira attorno alla voce in modo appena accennato, per prendere poi posizione in modo diretto, mano a mano che la canzone prosegue, ma senza mai esagerare. Un suono elettrico, spesso discreto, talvolta notturno, poche volte vibrante. E’ una scelta, dopo gli errori di Tomorrowland che sicuramente porterà nuovi adepti nell’ambito dei fans del texano, vista anche la qualità media delle canzoni. Radio è più elettrica, solida, diretta. Snows Falls in June, la neve cade a giugno, è invece sul trend del disco con un tessuto soft e la voce del nostro che la domina da cima a fondo. Darlin è lenta, profonda, con echi anni sessanta ed un riff accattivante, mentre Hands in Time è un rockin’ country spesso ma mai sopra le righe. Chiude Gun Fightin’ Man, solida ballad dal tessuto classico con l’armonica che detta la melodia di una canzone dal tessuto forte e profondo, che dà ulteriore spessore al disco.
Fear and Saturday Night è un lavoro maturo con dodici canzoni di ottimo livello, tra cui almeno quattro se non cinque ulteriormente sopra la media. Basterebbero le due iniziali, il folkin’ rock di Nobody Knows My Trouble, delizioso, e il country rock rock della suggestiva Broken Heart Tattoo, a rendere il disco indispensabile. Bentornato Ryan.

Questo mese

The Junior Bonner Playlist

Backstreets Of Buscadero

Facebook

TOM PETTY

ADMR Rock Web Radio

Rock Party Show Radio

The Blues Podcast