foto: Rodolfo Sassano

In Concert

Van Morrison live a Brescia, 6/06/2015

Cala il sole su Piazza della Loggia in quel di Brescia, la piazza rinascimentale per secoli cuore pulsante della città lombarda e per chi non dimentica, ancora una ferita profonda per il duro attentato nel 1974, in cui morirono 8 persone e ben 102 rimasero ferite. La giornata è calda e nelle vie del centro si possono ascoltare cori amatoriali che allietano un programma musicale intenso ravvivato poi dalla presenza di alcuni pianoforti posizionati sotto i portici cittadini . Davvero una cornice gioiosa e perfetta per l’arrivo dell’Estate. La piazza dallo stile veneziano è attraversata da un flebile venticello che abbassa la temperatura ancora molto alta. Manca un’ora all’inizio del concerto di Van Morrison – gli organizzatori lo hanno detto e scritto a chiare lettere, Mr Morrison inizerà puntualmente alle ore 21.00 – e tutti i fan che hanno preferito essere qui invece di guardare la finale di Champion League, sono in attesa dell’evento. Prima del concerto, scambio opinioni con gli appassionati morrisoniani e insieme per gioco ipotizziamo la scaletta dei brani: tra quelli che difficilmente eseguirà questa sera, a detta degli esperti , mi annoto Snow in San Anselmo – i bookmaker la danno 100 a 1, seguita da, tra le tante altre, And The Healing has Begun e The Street Only Knew Your Name. Sul mio bloc notes – non è un nuovo mini Pc, è solo un piccolo quaderno dove prendo appunti – mi segno i desiderata dei fan e devo ammettere che, a sorpresa, alcune richieste saranno eseguite.

Ma andiamo con ordine, il concerto sta per iniziare puntualmente: la band si presenta senza Van e apre con Celtic Swing, sigla d’apertura della Morrison Orchestra costituita questa sera dal direttore Paul Moran, dal chitarrista Dave Keary, dal bassista Paul Moore e dal potente batterista (e anche valida seconda voce) Bobby Ruggiero, già con Sam Butera, Jimmy Smith, Al Hirt, Dean Martin etc.. Dana Master, una giovane ragazza di colore, presiede poi ai controcanti e durante il concerto avrà modo di mettersi in evidenza. Coreograficamente tutti i musicisti, in puro old style, sono in giacca e pantalone neri e anche questo modo di stare sul palco denota una certa eleganza come la musica e gli arrangiamenti che andremo ad ascoltare. Morrison entra in scena in giacca e pantaloni gessati e con un cappello di feltro, forse più adatto ai climi freddi che al caldo bresciano. Ah dimenticavo, questa volta sono in prima fila e posso osservare da vicino il comportamento di Van che per tutto il concerto muoverà le braccia indicando tempi e ritmi, dando suggerimenti e impartendo ordini. Uno spettacolo imperdibile, osservare come Van vive e sente la musica. La band, ottimamente guidata da Paul Moran è affiatata e compatta e il suono tende a uno stile jazzato, aiutato in questo da Van che non perde occasione per imbracciare il sax o per duettare con la tromba di Moran. Pual Moran durante il concerto, a volte durante lo stesso brano si alternerà al piano e all’organo oltre che suonare la tromba e altri strumenti a fiato: davvero un elemento fondamentale in questa band. Un tocco particolare, in puro stile Morrison, verrà poi dal chitarrista Dave Keary, perfetto nell’interpretare i canoni stilistici dell’irlandese, sempre pronto a inserire gli assoli quando richiesti dagli inviti perentori del leader.

I primi brani sono eseguiti senza pause e dopo Close Enough For Jazz, manifesto sonoro per questo tipo di ensemble, verranno per la delizia dei fans, By His Grace, Days Like This e la sempre presente Precious Time. Prendendo una piccola pausa Van, nascosto dagli occhiali da sole, sole che è bene sottolinearlo, è già calato da tempo su Brescia e zone limitrofe, presenta un medley blues di grande potenza, costituito da Baby Please Don’t Go, Parchman Farm e Don’t Start Crying Now. Dopo questo exploit, molto gradito dal pubblico, il nostro piazza un carico pesante proponendo Moondance. Ecco un artista normale un brano così se lo giocherebbe a fine concerto ma la grandezza di Morrison sta proprio in questo: non avere regole, non accontentare il pubblico, spaziando tra brani recenti ad altri composti cinquant’anni fa, alternando brani famosi ad altri che mai avresti pensato di risentirli in questo unico concerto italiano.
La versione di Brown Eyed Girl è una delle perle della serata, con la sua rilettura quasi latineggiante, seguita da una intensa Carrying A Torch eseguita da Van con Dana Master, fino a questo momento rimasta forse troppo defilata. Carrying A Torch è un brano che mi aveva particolarmente colpito quando Van la incise nel 1991 per Hymns To the Silence. Ricordo la versione di Tom Jones e finalmente l’ottima versione nel recente Duets insieme la jazz singer inglese Clare Teal. In breve un grande brano che dopo venticinque anni di vita ha oggi il giusto riconoscimento. Morrison, come è suo costume, non si rivolge mai al pubblico, parla solo con i musicisti, l’unico strappo alla regola lo fa per presentare Rock Me Baby omaggiando il grande B.B. King, recentemente scomparso e la esegue mischiandola con Early In The Morning. Un cenno per Real Real Gone, rivitalizzata da Duets, ed eseguita con forza. Belle anche le versioni di Little Village e Magic Time. Adesso tutto il pubblico presente in Piazza della Loggia è affascinato dal magico carisma di questo personaggio che nascosto dal cappello e dagli occhiali da sole, irradia una musicalità davvero unica.
Dal suo magico cappello estrarrà poi Here Comes the Night di Bert Berns e I Can’t Stop Loving You alla Ray Charles, due brani che però esegue spesso. Nel finale mentre la band gira al massimo, Van interpreta una perfetta Whenever God Shines His Light e una toccante versione di In The Garden per molti nota come No Guru, No Method, No Teacher. La ragazza che è seduta di fianco a me è venuta in auto, da sola, da Pistoia per ascoltare questa canzone: sono contento che Van l’abbia eseguita. Dopo un’ora e venti, senza pause e senza tempi morti, il concerto si conclude con Help Me di Sonny Boy Williamson da sempre nel repertorio di Van, e con la conturbante Gloria, un altro grande hit del repertorio morrisoniano. Gloria supera gli otto minuti e porta la performance a superare la fatidica ora e mezza, il tempo massimo del nostro sul palco.

In conclusione un grande concerto in cui Morrison ai fiati, all’armonica e soprattutto al canto dimostra, a quasi settant’anni, una bravura eccelsa nell’interpretare le proprie e le altrui canzoni, suscitando ancora adesso forti emozioni negli ascoltatori. Se non l’avete già fatto, vi consiglio caldamente di ascoltare l’ultimo suo lavoro Duets: in questa strana compilation che abbraccia una carriera lunghissima, Van si diverte con vari artisti a riproporre i propri brani scegliendoli tra i meno famosi o tra quelli che distrattamente abbiamo dimenticato.
Dopo il concerto incontro al bar, in tenuta sportiva, Paul Moran e Bobby Ruggiero: scambio due parole con il polistrumentista che si dichiara affascinato da Brescia e dalla bellezza delle sue piazze (siamo ora in Piazza del Duomo, davvero un bellissimo luogo di incontro). Mi conferma che incidere Duets è stata per lui un emozione molto particolare perché non solo ha conosciuto molti grandi artisti, ma si è divertito moltissimo in sala di incisione. Alla mia domanda, l’ultima prima che mi tirasse l’aperitivo colorato che stava bevendo, se è difficile suonare con Morrison mi ha sorriso confidandomi se sei bravo, non ci sono problemi ma con artisti come Morrison c’è sempre da imparare.

Grande concerto, bellissima serata ed anche un’occasione per rivedere amici che non si ha la possibilità di incontrare spesso. E i concerti servono anche a questo. Lunga vita Van, per noi buscaderiani sempre il numero uno.

La Set List: Celtic Swing, Close Enough For Jazz, By His Grace, Precious Time, Baby Please Don’t Go/Parchman Farm/Don’t Start Crying Now, Moondance, Brown Eyed Girl, Carrying A Torch, Bright Side of The Road, Sometimes We Cry, Early in The Morning/Rock Me Baby, Real Real Gone, Little Village, Magic Time, Here Comes The Night, I Can’t Stop Loving You, Whenever God Shines His Light, In The Garden, Help Me, Gloria.

Questo mese

The Junior Bonner Playlist

Backstreets Of Buscadero

Facebook

TOM PETTY

ADMR Rock Web Radio

Rock Party Show Radio

The Blues Podcast