Recensioni

Willie Nelson & Merle Haggard, Django And Jimmie

haggard_nelsonWILLIE NELSON & MERLE HAGGARD
Django And Jimmie
Sony Legacy
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Ragionando a spanne, cosa peraltro inevitabile viste le dimensioni delle rispettive discografie, si può dire che con Django And Jimmie – il sesto disco realizzato a quattro mani in quarant’anni di amicizia e collaborazioni – Willie Nelson abbia superato la boa dei settanta album di studio, Merle Haggard quella dei cinquanta. Insieme, i due ragazzi totalizzano la bella cifra di 160 primavere, ma nel conteggio dell’età andrebbe aggiunta anche l’anagrafe dello storico roadie Ben Dorcy, altri 90 anni compiuti lo scorso aprile, dal 1950 al servizio di tutti i migliori artisti country d’America. Fin qui la matematica, giusto per ribadire ancora una volta come la freschezza della musica, la sua capacità di essere attuale, dinamica, espressiva e contemporanea, non abbia davvero nulla a che fare, trattandosi semmai d’una pura questione di attitudine, con la generazione di cui si fa parte.

E difatti, nonostante la stagionatura dei suoi artefici, Django And Jimmie non parla solo di ricordi, non si riferisce in via esclusiva a un’altra epoca, non tratta il passato e la fisionomia del suo stile alla stregua di un relitto da confinare in quell’universalismo un po’ posticcio (e patinato) per cui ogni rappresentante dei tempi andati, in quanto mostro sacro e intoccabile, può permettersi di non chiedere altro, a se stesso, se non di ritornare all’infinito sulle caratteristiche del proprio linguaggio. Nell’album, al contrario, pur essendo abbastanza limpida la voglia di ripercorrere la personale formazione, di ragionare sul senso della trasmissione di un sapere (relativo al country più nobile e meno artificioso) e sulla lezione dei classici del genere, ai quali ambedue i titolari senz’altro appartengono, si respira un’aria salubre di modestia e divertimento, un piacere elegante del suonare assieme, tra spiriti affini, come se il continuo tentativo di oltrepassare i propri limiti, così decisivo nelle operazioni di certi colleghi più o meno giovani, potesse da Nelson e Haggard essere risolto solo lavorando sul piano dell’autenticità, attraverso il ricorso a poche, calibrate e inconfondibili tracce di esperienza.

Trovi l’articolo completo su Buscadero n. 380 / Luglio – Agosto 2015

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