Sixto Rodriguez, il cantautore di Detroit riscoperto soprattutto grazie al documentario “Searching For Sugar Man”, è morto tra l’8 e il 9 agosto all’età di 81 anni.
Di origini messicane, ma nato e cresciuto nella Motor City, fu autore di due album, Cold Fact del 1970 e Coming To Reality del 1971, oggi mitizzati, ma all’epoca della loro uscita dal successo scarso o nullo, tanto da indurre Rodriguez ad abbandonare il mondo della musica per proseguire la sua vita lavorando come operaio.
Negli anni 80 s’impegnò anche in politica, provando a candidarsi alla carica di sindaco di Detroit, anche lì senza risultati. Nel frattempo, però, in quello stesso periodo, a sua insaputa, ero diventato una star in Sudafrica, paese nel quale le sue canzoni erano diventati inni anti apartheid.
Il ritorno sulle scene è del 1998 con un tour proprio in quel paese, ma la fama a livello globale la conquista nel 2012, quando il film documentario di Malik Bendjelloul che ne racconta la storia vince l’Oscar come miglior documentario. Nel frattempo, i suoi dischi erano stati ristampati da Light In The Attic.
Il vociferato terzo album non vedrà mai la luce.