SENDELICA/ DA CAPTAIN TRIPS
Psychedelic Battles – Volume One
Vincebus Eruptum Recordings
***
In Italia il fenomeno psichedelico è un fattore ancora piuttosto sotterraneo e praticamente privo di qualsiasi risonanza internazionale, ma i Da Captain Trips, che, con almeno due album alle spalle, non sono certo gli ultimi arrivati sulla scena, guardano avanti e nello specifico, con l’ultimo split Psychedelic Battles – Volume One, fino alle coste britanniche, dove incontrano i gallesi Sendelica, formazione con cui condivido attitudine strumentale e ampiezza di vedute. Quella dei Da Captain Trips è musica per spiriti liberi, visto che i fantomatici Cavitos, Peppo, Sappah e Bachis sono autentici esploratori sonici, capaci di trasformare le proprie visioni in un acido assolo di chitarra, in una vibrazione di basso, in un’eruzione di tamburi o in un ipnotico refrain di sintetizzatore, come se non esistesse un domani.
Dedicato alla memoria del guru psichedelico Sky Saxon, il disco si apre con la hawkwindiana Day of The Locust dei Sendelica, monumentale suite in orbita space-rock che si dilata in una mezz’ora abbondante di totale smarrimento lisergico à la Spacemen 3. Più concreti, i Da Captain Trips suddividono la loro esibizione in tre movimenti dall’approccio in qualche modo più lirico, a partire dall’atmosferico incipit di Horizon, un esplosivo crescendo che acquista gradualmente tensione e potenza quasi fosse una Dark Star in versione hard-blues; passando per Space Tide, una traccia che combina lo spazioso respiro del post-rock con i riff dei Black Sabbath, per finire con Repentant Blacksmith, una liquida jam in chiaroscuro dove la band tira fuori il lato più mistico e visionario.
Psychedelic Battles – Volume One è un ragguardevole traguardo per i Da Captain Trips, così come per i Sendelica: un primo passo verso un futuro che guarda oltre i confini nazionali, ancora quasi tutto da scrivere e del tutto meritato.
